Ravenna, 16 dicembre 2011 - OGNI mattina alle sette e mezza, puntuali, Erica e Davide arrivano qui, in pettorina gialla, per transennare via Da Vinci nel tratto davanti alle scuole elementari Aldo Spallicci. Quella dove, di lì a poco, si scatenerà il putiferio. Le auto dei genitori che, all’ultimo istante, prima che suoni la campanella, si affrettano a scaricare i figli davanti al cancello, parcheggiando in doppia e terza fila, e se potessero entrerebbero pure dentro. Stessa musica all’ora di pranzo, tra mezzogiorno e le 13, quando terminano le lezioni.

ERICA Casadei e Marco Fazzini sono i ‘genitori civici’ reclutati dalla polizia municipale di Ravenna. Un valido supporto per contenere o, se non altro, per disincentivare la sosta selvaggia davanti all’istituto comprensivo di San Pietro in Vincoli. Le scuole che ne fanno parte sono quattro — asilo, materne, elementari e medie — e gli orari di entrata e uscita sono sfasati. «Un’ordinanza del Comune — spiega Erica — dice che questo tratto di via Da Vinci, dalle 7.30 alle 8.30 e dalle 11.40 alle 13.20, dovrebbe essere chiuso alle auto. Eppure servono le transenne, altrimenti tutti si infilano ugualmente». Il caso di San Pietro in Vincoli è emblematico. La via Da Vinci è separata da un’aiuola spartitraffico alberata. Da anni i cittadini chiedono che il tratto prospiciente alle scuole venga chiuso definitivamente, lasciando quello parallelo a senso unico. «La cosa pareva imminente — raccontano i genitori civici —, i lavori dovevano partire a settembre, sarebbero costati tra i 12 e i 15 mila euro. L’ex presidente di circoscrizione, Davide Coralli, oggi consigliere provinciale Pd, ci disse che era tutto a posto, che il senso unico si faceva. E invece non si fa più». L’ostacolo, oltre che finanziario, pare sia anche tecnico: il senso unico su via Da Vinci comporterebbe la necessità di aprire sulla provinciale via Senni una tra le laterali via Sanzio o via Buonarroti, oggi sbarrate da fittoni, ma la Provincia non lo consente per ragioni di sicurezza. Gianluca Benzoni, di Lista per Ravenna, più volte ha sollevato la questione.

«IL SENSO unico risolverebbe il problema definitivamente, perché questa soluzione non può durare a lungo», dicono i genitori in pettorina riferendosi al loro impegno come volontari. Recentemente hanno scritto al comandante della municipale, Stefano Rossi, dopo il primo mese di ‘sperimentazione’ del servizio, dicendo che faticano a sradicare la meleducazione in chi, mamme e papà che come loro hanno figli nella scuola, non vuole sentire ragioni pur di risparmiare qualche metro a piedi. Da qui il pugno duro preannunciato dal comando stesso contro la sosta fuorilegge. «Non tutti, ma una parte di genitori non stanno alle regole — precisano Erica Casadei e Marco Fazzini —. Mala mattina e all’ora di pranzo qui è il caos. Parcheggiano sugli incroci e a volte persino lo scuolabus fatica a passare. Noi veniamo qui, per la sicurezza dei nostri ma anche degli altri bambini e crediamo nella bontà di questa iniziativa». Eppure non tutti, a quanto pare, hanno hanno la stessa sensibilità.