Ravenna, 1 maggio 2012 - UN GIRO di vite senza precedenti e, per certi versi, in contrasto con le tante assoluzioni e pronunciamenti di giudici italiani, Cassazione compresa, che a più riprese hanno valutato come legittimo il naturismo. Eppure le prime denunce sono già scattate. Almeno quindici, dal primo aprile, quelle per ‘atti contrari alla pubblica decenza’ fatte dagli agenti del Corpo forestale contro i nudisti che frequentano una tra le spiagge libere più famose in tal senso, quella di Lido di Dante, nel tratto antistante alla pineta di Classe. Senza contare le multe (50 euro) per chi, con o senza costume, ‘tessili’ o nudisti, si avventura nell’area di protezione ambientale, un chilometro di spiaggia verso la foce del Bevano fino al 15 luglio off limits in quanto area di nidificazione di una specie di uccello in via d’estinzione. Lido di Dante da tempo è spaccato tra chi vorrebbe lo stop al naturismo e chi, invece, campa grazie a questo. Qui, ogni estate, si stimano 3000 presenze giornaliere di naturisti — molti arrivano da Olanda, Germania e Gran Bretagna — contro le 2000 di ‘tessili’. Per questo commercianti, albergatori, agenzie immobiliari e titolari di camping sono in allarme. La caccia al nudista, pensano, rischia di mandare a rotoli l’economia della località.

«RAPPRESENTANO il 40-50% della nostra economia, farli scappare a suon di multe e denunce significa tagliarci le gambe», spiega l’edicolante Floriano Guiducci. E Roberto Giampreti, titolare del Camping Classe, a sua volta diviso tra area ‘tessili’ e nudisti, chiede alle istituzioni di sospendere le multe in attesa di arrivare a una soluzione: «Questa — dice — è un’area per tradizione vocata al naturismo e non c’è niente che possa cambiare lo stato delle cose. L’unico modo è delimitarla come si faceva in passato». Fino al 2006, infatti, l’ex sindaco Mercatali aveva autorizzato la gestione di un tratto di spiaggia naturista. Autorizzazione che Matteucci non rinnovò per contrasti di interpretazione sulla legge regionale del 2006 che prevedeva la presenza di servizi igienici per i quali il vicino Camping Classe avrebbe messo a disposizione i propri allacciamenti fognari, dopo che già aveva messo in campo i propri guardiani perché vigilassero contro il fenomeno, non infrequente, degli atti osceni. Ma in assenza di specifiche convenzioni che certificano l’area Fkk (dal tedesco Frei korp kulture), per il naturismo, fino ad oggi tollerato, è scattato l’altolà. E sabato prossimo il comandante della Forestale di Punta Marina, Giovanni Nobili, parteciperà a un incontro promosso dal comitato cittadino. «Riteniamo — dice Nobili — che la presenza di persone nude possa scoraggiare quella di chi, al contrario, non le gradisce. Avevamo informato tutti, nudisti compresi, che avremmo proceduto in tal senso. Dopo di che l’ultima parola ce l’ha il giudice».

Lorenzo Priviato