La foto scattata dentro una delle case mai terminate di Filetto è da premio internazionale. Non scherzo, guardate lo sguardo del ragazzo, un misto di rassegnazione e sconcerto. Ha montato una brandina in una stanza che stanza non è, ma un cubo grezzo di cemento armato; una zanzariera per proteggersi dallo sciame di zanzare che bivacca lì fuori, fra giungle di sterpaglie, in attesa della notte propizia. E in quel cubo di cemento, mai finito, c'è una scritta in un angolo: tv. Sì, perché quella doveva essere la stanza della casa di Matteo, a Filetto, terzo atto dell'avventura dell'autocostruzione.

 

Se avete seguito la vicenda, avrete tutto chiaro: la cooperativa Alisei è fallita, le case di Filetto non sono state mai finite, le famiglie costituitesi nella cooperativa 'Mani unite' si sentono non solo private di un sogno ma anche pressate dalla Banca che chiedono indietro il fido, un milioncino e 200 milioni di euro. Il Comune doveva vigilare, coordinare e sovrintendere. E adesso è in una posizione di grande imbarazzo. L'assessore Gabrio Maraldi dice: 'La soluzione non è facile'. Vero, ma va trovata.

Andrea Degidi