Ravenna, 5 aprile 2014 - Il parroco di Casal Borsetti don Giovanni Desio è stato arrestato verso le 11 dalla polizia di Ravenna. L'arresto, per adescamento e atti sessuali con minorenni, è avvenuto in canonica. Quando gli agenti sono entrati hanno prima fatto allontanare le altre persone presenti, poi hanno consegnato l'ordinanza di carcerazione al sacerdote, ammutolito. E' stato portato in Questura a Ravenna, in attesa di essere trasferito in carcere.

La polizia gli ha notificato un'ordinanza di carcerazione emessa dal gip Rossella Materia, su richiesta del pm Isabella Cavallari. Il gip del parroco scrive: "Figura con spiccata spregiudicatezza e capacità a delinquere con totale assenza di freni inibitori", la sua condotta "poteva essere contrastata solo attraverso la misura estrema di cautela".

Don Giovanni Desio a febbraio finì con il suo Suv in un canale a Casal Borsetti con un tasso alcolemico quasi 4 volte oltre il limite. A salvare il parroco, poco prima che il Suv finisse immerso nelle acque del canale, erano stati tre uomini che, dopo avere sfondato il lunotto posteriore del veicolo con un martello, lo avevano estratto vivo. Il sacerdote aveva poi spiegato che quella sera era di ritorno da una cena di una famiglia di parrocchiani, durante la quale aveva bevuto pochi bicchieri di vino bianco e che non era ubriaco. Il Suv Bmw X1-18 era stato acquistato a chilometro zero poche settimane prima in una concessionaria di Ravenna, anche grazie a un finanziamento e alla restituzione della vecchia auto del religioso. 

 

AGGIORNAMENTO Domenica 6, il vescovo dice Messa nella parrocchia di Don Desio

 

Don Desio, originario di Milano, nel suo curriculum ha anche la direzione del settimanale diocesano 'Risveglio 2000'. Da 13 anni è parroco di Casal Borsetti dove è conosciuto con il soprannome di 'John'. Il suo avvocato - Enrico Maria Saviotti, del Foro di Ravenna - che si trovava fuori città, non appena avvertito dell'arresto in corso è tornato per assistere alle perquisizioni. Anche il vescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni, oggi è fuori città: si trova ad Assisi per una due giorni con i ragazzi della Diocesi.

"E' stata un'operazione chirurgica anti-pedofilia - ha precisato il procuratore capo di Ravenna Alessandro Mancini dopo l'arresto del sacerdote -, senza enfasi, sappiamo che è un momento doloroso. Ma non daremo tregua a nessuno per questo tipo di reati". 

Il questore, Mario Mandelli, ha voluto sottolineare il buon lavoro di coordinamento con l'autorità giudiziaria per un'indagine definita "molto delicata". E il dirigente della squadra Mobile, il vicequestore aggiunto Nicola Gallo, ha parlato di un "quadro di riscontri investigativi ampio, solido e consistente".

La canonica della parrocchia di Casalborsetti, alloggio di don Giovanni Desio, è stata sigillata dopo la perquisizione eseguita dagli inquirenti, che hanno sequestro diverso materiale appartenente al sacerdote tra cui il suo computer, i telefonini, diverse foto, materiale tecnologico, appunti, agende e perfino alcuni palloni.
L’interrogatorio di garanzia è fissato per lunedì davanti al Gip Rossella Materia. Per ora il sacerdote raggiungerà una cella del carcere di Ravenna. Chi lo ha visto, ha descritto una persona trincerata nel silenzio e prostrata. Domani a dire messa nella piccola località della riviera potrebbe essere il vicario generale della Diocesi.

 

L'arcivescovo Ghizzoni: "Sincera vicinanza alle vittime"

L’arcivescovo di Ravenna-Cervia monsignor Lorenzo Ghizzoni, sconcertato per la notizia relativa a Don Giovanni Desio, accusato di abusi sessuali nei riguardi di minorenni, esprime sincera vicinanza alle vittime e alle famiglie di quanti risultassero avere subito violenza. Nel contempo nutre piena fiducia nella magistratura al fine di un sollecito chiarimento dei fatti realmente accaduti, mentre conferma la totale disponibilità a collaborare con gli inquirenti per ogni fine di giustizia. Infine invita tutta la comunità cristiana a un momento di preghiera per affrontare insieme lo sconcerto e il dolore per un così grave scandalo.