Lugo (Ravenna), 2 giugno 2014 - Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Gli interrogatori del direttore sanitario dell’ospedale di Lugo, del primario di Medicina e di un medico dello stesso reparto era in programma negli uffici della Procura della repubblica di Ravenna, nell’ambito dell’inchiesta che vede un’infermiera 48enne indagata per l’omicidio volontario — con una dose massiccia di potassio, secondo l’ipotesi investigativa — di una paziente di 78 anni.

Il primario e l’altro medico sono indagati per aver ritardato la comunicazione alla Procura dell’avvenuta morta dell’anziana paziente; nei confronti del direttore sanitario viene invece ipotizzata l’omissione di atti d’ufficio. Tutti, come detto, sono rimasti in silenzio.

L’avvocato Guido Magnisi, difensore del primario ha prodotto una memoria difensiva. Nella memoria il primario ha spiegato i motivi del proprio comportamento. "Sulla base di un semplice dato statistico e di voci che da quel dato nascono — è in sostanza la sua difesa — io non presento una denuncia alla magistratura, ma allerto tutto il personale interno, medici e infermieri. Questo è il mio dovere e questo è ciò che ho fatto".

Inoltre è stato sottolineato nella memoria difensiva che il dato delle morti sospette e avvenute quando l’infermiera era in servizio (38, ndr) è certamente superiore, ma non così «significativamente» superiore al dato delle morti verificatesi nello stesso periodo quando l’infermiera era assente.