
Truffa sventata a Faenza (Ravenna) dall'87enne Maria Suzzi nella foto con la figlia Sonia Visani e il capitano Stefano Garbuglia (foto Stefano Tedioli)
Faenza (Ravenna), 25 febbraio 2025 – Una richiesta di pagamento di una cauzione da ottomila euro per ottenere la liberazione della figlia arrestata per aver investito una bambina, finita in codice rosso all'ospedale.
Tentativo di truffa a Faenza
C'era un truffatore dietro la voce del finto carabiniere che ha chiamato lunedì mattina Maria Suzzi, 87enne, residente a Faenza, per chiedere il pagamento di una cauzione per la liberazione della figlia Giuliana, che nel racconto del truffatore risultava essere stata da poco arrestata. Ma anche l'incidente stradale era ovviamente un'invenzione, parte del raggiro.
L'anziana, sconvolta, ha allora chiamato un'altra delle sue figlie, Sonia Visani, la quale ha intuito trattarsi di un tentativo di truffa. A quel punto la giovane si è immediatamente rivolta ai carabinieri. La compagnia che ha la sede nel quartiere Borgo, tramite il maresciallo Alberto Galati, si è allora accordata con l'anziana perché chiamasse nuovamente il truffatore, fingendo di essere pronta a pagare la somma richiesta.
Il complice dell'uomo è arrivato sotto l'abitazione della donna poco dopo, intorno alle 11, per riscuotere il denaro. Tuttavia, ad attenderlo ha trovato i carabinieri, che l'hanno arrestato dopo un breve inseguimento.
Dettagli sull'arresto
“Ora dovrà rispondere di tentata truffa aggravata,” spiega il capitano della compagnia del Borgo, Stefano Garbuglia. “Sul suo complice, non ancora individuato, pende anche l'accusa di sostituzione di persona, essendosi spacciato per un componente dell'Arma dei Carabinieri.”
L'arrestato, un cittadino ventenne di origini campane, incensurato, avrebbe dichiarato di aver agito perché in difficoltà economiche.
I carabinieri evidenziano come “nell'ordinamento italiano non esista la possibilità di pagare una cauzione in denaro per far liberare un cittadino in arresto. Nessuna forza di polizia domanderà mai riscatti a dei cittadini: richieste come queste sono sempre truffe.”