"A 95 anni per 30 ore al Pronto soccorso"

La denuncia di Alberto Mengozzi: "Mio padre lasciato su una barella per tutto questo tempo, prima del ricovero in reparto"

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A 95 anni rimane in attesa su una barella del pronto soccorso per oltre trenta ore, finché non gli trovano un posto in reparto. A raccontare la storia è Alberto Mengozzi che giovedì mattina ha chiamato il 118 allarmato dalle condizioni di salute del padre Nello. "Continuava a tossire - racconta - stava malissimo e siccome mio padre ha diverse patologie anche gravi, ho chiamato l’ambulanza". Erano passate da poco le otto di giovedì mattina sono venuti a prenderlo. "Al pronto soccorso - prosegue il figlio - lo hanno sistemato in una barella ed è iniziata l’attesa. Mio padre è anziano, ma è vigile, cosciente e si rende conto perfettamente di quello che succede. Dopo qualche ora piangeva quasi dal mal di schiena, ma non è cambiato niente".

Anzi, la mattina dell’arrivo l’uomo è stato sottoposto a tampone ed era negativo, la sera un ulteriore tampone ha dato invece esito positivo. "Mi hanno assicurato che non può aver preso il Covid in ospedale - sottolinea Alberto Mengozzi - però resta il fatto che quando è entrato era negativo. A quel punto lo hanno spostato nella zona Covid del pronto soccorso, che di fatto non è separata e isolata dal resto del reparto. Per usare i bagni infatti si passa vicino agli altri".

Giovedì sera Mengozzi, non potendo rimanere con il padre, è tornato a casa. "La mattina successiva - racconta - aveva subìto un ulteriore spostamento ma sempre all’interno del pronto soccorso e sempre in barella, anche se vicino a lui c’erano dei letti che, ci hanno spiegato, sono però destinati ad altri tipi di patologie. Non posso dire niente nei confronti medici e infermieri perché si danno tutti da fare tantissimo e sono anche molto gentili, ma il pronto soccorso è pieno, loro è evidente che sono pochi e più che correre da tutte le parti non possono fare. E’ evidente che qualcosa nell’organizzazione non funziona".

Le ore continuavano a trascorrere e Alberto Mengozzi a un certo punto ha anche chiesto se poteva, nonostante il Covid, portare a casa il padre Nello, che è stato lo storico gestore del Bar Pineta di via Baiona. "Mi hanno detto che non era possibile e che, vista anche l’età, sarebbe stato più prudente rimanere lì" spiega Alberto Mengozzi. La permanenza in pronto soccorso, in attesa che si liberasse un posto in reparto, è andata avanti fino al pomeriggio successivo all’arrivo, cioè ieri, attorno alle 16. "A quel punto - conclude Mengozzi - hanno trasferito mio padre nel reparto infettivi. Dopo oltre trenta ore dal momento del nostro arrivo".

Annamaria Corrado