GIUSEPPE SANGIORGI
Cronaca

A Casola la sperimentazione per la gestione del rischio frane

Il progetto AIMS alla prova sull’area di Settefonti, sito pilota per l’Emilia-Romagna. Il sindaco Nati: "Fornirà strumenti, in primo luogo conoscitivi, su ciò che sta succedendo in Appennino".

Il quadro tecnico della sperimentazione

Il quadro tecnico della sperimentazione

Casola Valsenio è il comune scelto per la sperimentazione nell’ambito del progetto AIMS cofinanziato nell’ambito dell’Interreg IPA ADRION Programme (2021-2027), nato per sviluppare una piattaforma di gestione dati e testare sistemi avanzati, anche con il supporto di modelli di intelligenza artificiale, per il monitoraggio del rischio frane nella regione Adriatico-Ionica.

Il progetto AIMS riguarda l’area Adriatico-Ionica particolarmente vulnerabile ai fenomeni franosi

. Per monitorarla oltre a Casola Valsenio, sono stati individuati un sito nei pressi di Ancona e sei dall’altra parte dell’Adriatico. Il sito pilota individuato per applicare il sistema in Emilia-Romagna è l’area di Settefonti nel versante destro della vallata del Senio, poco a valle di Casola.

La sperimentazione sarà condotta da Romagna Tech, partner del progetto, in collaborazione con l’Università di Bologna e il Comune di Casola Valsenio, individuato nell’ambito dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina, partner associato del progetto.

"Nell’area di Settefonti – specifica Matteo Comandini, referente tecnico di Romagna Tech – sono stati montati 21 sensori, che dialogheranno con la rete LoRaWAN gestita da Lepida.

I dati inviati dai sensori ed elaborati attraverso la piattaforma AIMS permetteranno un monitoraggio dell’area e la gestione di azioni di mitigazione del rischio da frana, promuovendo una maggiore consapevolezza e partecipazione della popolazione locale".

Aggiunge il professor Matteo Berti, del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna: "Si tratta di un esempio virtuoso d’integrazione tra innovazione tecnologica, ricerca scientifica e coinvolgimento sociale. L’innovativo approccio condiviso nella gestione del rischio idrogeologico potrà poi essere replicato anche in altre aree regionali".

Molto soddisfatto ovviamente il sindaco di Casola Valsenio Maurizio Nati per una scelta che ha privilegiato il suo comune in ambito regionale: "Questa opportunità fornirà strumenti, in primo luogo conoscitivi, su quello che è successo e che sta succedendo nel nostro Appennino. Spero che poi si passi alla fase operativa attivando ulteriori sistemi di monitoraggio di un territorio fragile, per permettere ai residenti di vivere il proprio territorio con la tranquillità persa a seguito dei terribili eventi del maggio 2023".

Continua il primo cittadino: "Vale la pena ricordare che nel territorio casolano in tale occasione si sono verificate circa trecento frane lungo i 90 chilometri di strade comunali e una delle aree più colpite è proprio quella individuata per il progetto AIMS. Basti dire che tale area comprende il podere Dilatti, termine che rimanda ad un terreno franoso, sopra al quale, nel 2023, si verificò una spaccatura nel terreno, talmente ampia che richiamò l’attenzione di tecnici giapponesi e dell’Università di Bologna".

Beppe Sangiorgi