A Faenza omaggio a Teresio Savini C’è il Galà dell’intermezzo buffo

Stasera alle 21 al teatro Masini il soprano Ilaria Torciani e il baritono Davide Rocca, con Alessandro Calcagnile

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Al Ridotto del teatro Masini di Faenza stasera alle 21 va in scena un Omaggio a Teresio Savini, indimenticato presidente del Circolo della Lirica di Faenza, che ha dedicato la vita con passione al belcanto. Protagonisti saranno due grandi interpreti: il soprano Ilaria Torciani e il baritono Davide Rocca, accompagnati al pianoforte da Alessandro Calcagnile, anche direttore d’orchestra nonché raffinato interprete della musica del Novecento, in una selezione di noti duetti e arie d’opera buffa.

Teresio Savini ha fondato associazioni, organizzato centinaia di eventi, ha insegnato a migliaia di bambini il senso dell’Opera. Ha collaborato per moltissimi anni con la Scuola di Musica ‘G- Sarti’ e con numerose altre associazioni e scuole di musica, canto e danza. Ha raccontato all’Italia quanto sia stata importante Pia Tassinari per la storia della musica. Ha premiato diverse cantante giovani e affermate, spesso ospiti del teatro Masini. Fra le tante iniziative che lo hanno contraddistinto ricordiamo il premio ‘Pia Tassinari’, nato nel 2001 per ricordare il grande soprano e mezzosoprano modiglianese, morta a Faenza nel 1995, di cui era nipote, promosso dall’omonima Associazione con il Comune di Faenza, la scuola di musica ‘Sarti’ e quella di Arti e Mestieri Angelo Pescarini che nelle ultime edizioni del premio ottennero il prestigioso riconoscimento del presidente della Repubblica con una speciale medaglia.

Quello in programma stasera al ‘Masini’ è uno spettacolo narrato, con assaggi dell’Intermezzo buffo barocco, intrecciati in una variopinta alternanza di emozioni e situazioni tipiche della diatriba amorosa. Sul palco, i giganti della musica italiana a cavallo tra Seicento e Settecento, Alessandro Scarlatti con estratti dalla divertente ‘La Dirindina’ e Giovanni Battista Pergolesi con la celebre ‘La serva padrona’. In programma anche un duetto del sassone Johann Adolf Hasse in dialetto bolognese e una miniatura di Rossini che cita l’antica scuola napoletana nel suo ‘Il barbiere di Siviglia’, ma anche alcuni numeri del meno noto ‘Livietta e Tracollo’ sempre di Giovanni Battista Pergolesi, maestro indiscusso di questo genere.