ROBERTO ROMIN
Cronaca

A ottobre stop ai diesel Euro 5: "Ma è come chiudere una diga con un chewing gum..."

Il provvedimento, per cercare di contrastare l’inquinamento, riguarderà Ravenna, Faenza e Lugo. Il concessionario Adolfo Cosentino De Stefani: "Quelle polveri sottili sono causate da riscaldamento".

Il provvedimento, per cercare di contrastare l’inquinamento, riguarderà Ravenna, Faenza e Lugo. Il concessionario Adolfo Cosentino De Stefani: "Quelle polveri sottili sono causate da riscaldamento".

Il provvedimento, per cercare di contrastare l’inquinamento, riguarderà Ravenna, Faenza e Lugo. Il concessionario Adolfo Cosentino De Stefani: "Quelle polveri sottili sono causate da riscaldamento".

Dal prossimo 1° ottobre al 15 aprile 2026, stop delle auto diesel Euro 5 nei Comuni con più di 30 mila abitanti. Il provvedimento impone alle Regioni del Bacino Padano (Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna) l’adozione di misure stringenti per contrastare l’inquinamento atmosferico, anche in risposta alle procedure d’infrazione da parte dell’Ue, aperte contro l’Italia. Nel nostro territorio, le aree urbane interessate dal provvedimento dove gli Euro 5 diesel non potranno dunque circolare, sono quelle di Ravenna, Faenza e Lugo. La limitazione è circoscritta ai giorni feriali, dalle 8.30 alle 18.30. Ma il prossimo anno, pare che sarà anche peggio, perché, nel 2026, la data di inizio del fermo verrà anticipata al 1° settembre. Il provvedimento potrebbe essere bloccato a livello parlamentare, ma intanto sono già note le sanzioni (da 168 a 679 euro).

Le auto Euro 5 sono quelle immatricolate tra il 2011 e il 2015. Per controllare a quale classe ambientale appartiene il proprio veicolo, bisogna consultare il libretto di circolazione alla voce V.9. "In realtà – ha commentato Adolfo Cosentino De Stefani, ex presidente nazionale di Federauto, e titolare di De Stefani Group – qui non si sta parlando di ecoalteranti, ovvero di Co2, ma di polveri sottili, cioè di ecoinquinanti. Polveri sottili che sono causate in modo particolare dal riscaldamento domestico e da quello industriale. Per ridurre questo tipo di inquinamento nelle città, chiedono di fermarsi alle macchine che producono maggiori emissioni di polveri sottili. Ma è una limitazione per modo di dire, perché i livelli non sono mai calati. Misurano la presenza di polveri sottili dove c’è molto traffico, ma andrebbero misurate anche dove c’è molto riscaldamento".

Il dato aggregato sul parco di veicoli circolanti sulle strade italiane è emblematico. Ci sono 1,25 milioni di veicoli con una classe di emissioni Euro 4 o inferiore, pari quasi al 38% del totale. Tra questi, più di 223 mila sono Euro 0 e 1, ovvero le categorie con le emissioni più elevate. Inoltre, il 35,9% delle auto ha più di 15 anni. Si tratta di ‘numeri’ impietosi, che avrebbero bisogno di essere ‘migliorati’, attraverso magari una politica di incentivi. Per far capire ancora meglio la portata del provvedimento, De Stefani ha usato una immagine retorica ad effetto ("È come chiudere una diga con un chewing gum"), spiegando poi da chi ha tratto ispirazione l’iniziativa: "Il grande promotore è il sindaco di Milano. Gli Euro 5 sono effettivamente abbastanza inquinanti. Prendiamo atto di questa decisione, che però, paradossalmente, andrebbe presa anche per chi ha il risaldamento, dicendo loro che dovrebbero spegnerlo da ottobre ad aprile. In quel periodo infatti ci sono maggior livelli di inquinamento perché sono in funzione i risaldamenti domestici ed industriali, e non perché circolano più auto diesel. Ma, siccome c’è qualcun’altro che inquina, allora non facciamo circolare le auto diesel Euro 5".

Roberto Romin