Giusto a febbraio era stato arrestato con un totale di circa un chilo e due etti di cocaina, tra auto e casa, in quell’occasione a Forlì. Mercoledì notte nuovo arresto sempre per droga, questa volta mentre si trovava nella sua abitazione di Pinarella di Cervia assieme alla famiglia. Protagonista della vicenda, un 29enne di origine albanese titolare di una impresa di pulizie e da alcuni anni sulla riviera cervese: i carabinieri della locale Compagnia gli hanno ricondotto 215 grammi perlopiù di cocaina (e in parte minore pure di hashish) trovati all’interno dell’abitazione. Nell’occasione i militari hanno sequestrato anche un bilancino di precisione, alcuni involucri di plastica del tipo di quelli usati per confezionare le dosi e 1.265 euro ritenuti provento dello spaccio. A quel punto, come avvallato dal pm di turno Silvia Ziniti, per il 29enne è scattato l’arresto in flagranza per detenzione di droga ai fini di spaccio. Ieri mattina davanti al giudice Antonella Guidomei e al viceprocuratore onorario Katia Ravaioli, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Dopo la convalida del suo arresto, come chiesto dalla procura per lui è scattata la custodia cautelare in carcere. La difesa - avvocato Eva Pregu - ha chiesto un termine per esaminare al meglio le carte e valutare la possibilità di patteggiare in continuazione con il precedente patteggiamento - a 2 anni e 8 mesi con lavori di pubblica utilità - concordato per quando accaduto a febbraio (e non ancora passato in giudicato). Su questo fronte, il 29enne, dopo una dozzina di giorni trascorsi in carcere, aveva imboccato la via del patteggiamento: ora su di lui non gravava alcuna misura cautelare (era cioè completamente libero) e a settembre avrebbe dovuto iniziare i lavori socialmente utili nel settore servizi alla persona. L’arresto dell’altra notte ha naturalmente cambiato in maniera sostanziale la situazione.
Tutto è partito da un controllo dei militari su due uomini - entrambi di origine albanese - a bordo di un’auto. Le verifiche hanno portato al sequestro di 1,9 grammi di hashish: in attesa dell’attribuzione dello stupefacente, entrambi gli uomini sono stati denunciati a piede libero (sono pure loro difesi dall’avvocato Pregu). Ma a quel punto è emerso che uno dei due era ospite nell’abitazione del 29enne: inevitabile la conseguente perquisizione domiciliare che ha portato al ritrovamento del grosso dello stupefacente poi sequestrato assieme ai contanti. Su questi ultimi, il 29enne ha assicurato si tratti di danaro di provenienza lecita legato all’attività di lavoro e appartenente alla moglie e al cognato.