A Zagonara si risale indietro fino al Trecento

Nella frazione lughese è in corso la sesta campagna di scavi archeologici nell’area dove sorgeva il castello medievale

Migration

A inizio agosto ha preso il via la seconda parte della 6ª campagna di scavi archeologici nell’area dove sorgeva il castello di Zagonara, la frazione di Lugo ricca di reperti perchè oltre al castello comprendeva un antico borgo e una chiesa. Al lavoro studenti universitari, laureati, laureandi e dottorandi, sotto la guida del coordinatore degli scavi Marco Cavalazzi, docente del Dipartimento di Storia, culture e civiltà dell’Università di Bologna. La campagna di scavo a Zagonara è infatti il frutto di una convenzione tra Comune di Lugo, Comitato comunale per lo studio e la tutela dei beni storici e Università di Bologna (Dipartimento di storia, culture e civiltà). Nell’ambito della convenzione, Il Comune di Lugo eroga ogni anno 10mila euro, cifra che risulta già stanziata anche per il 2023, segno che la campagna proseguirà nel prossimo anno.

In questo 2022 la campagna è iniziata in giugno e proseguita in luglio. "In questa prima parte – spiega Cavalazzi – ci siamo dedicati ad attività di divulgazione e ad organizzare eventi culturali e musicali, che sono stati occasione anche per proporre percorsi archeologici. In questa seconda parte, che proseguirà per le prossime 4 settimane, ci stiamo dedicando agli scavi, in particolare su un’area che fu occupata da strutture del castello datate dal 1200 al 1400. Nella campagna precedente ci siamo concentrati sui resti di abitazioni che vennero abbandonate nel 1217, quando fu costruito il castello. Si va quindi ad indagare sulla fine dell’età romana da una parte e dall’altra sulla rete di insediamenti risalenti al ‘200-‘300, nell’ambito dei quali, oltre al villaggio di Zagonara, iniziarono a nascere anche i villaggi che poi si sono evoluti nei centri abitati del territorio".

Tra le varie scoperte, da ricordare i resti della chiesa di Sant’Andrea e, lo scorso anno, di una parte del cimitero della chiesa, dove sono emersi resti di sepolture riguardanti bambini e adolescenti, 5 o 6 corpi sepolti anche insieme, il che ha fatto pensare a una malattia infantile, forse un’epidemia. Le scoperte che emergeranno in questa 6ª campagna di scavi saranno illustrate all’open day previsto intorno al 25 agosto, nell’ultima settimana di scavi. In quell’occasione si avrà la possibilità di visitare un’area di scavi archeologici che rientra in un progetto molto ampio. "Gli scavi di Zagonara – spiega infatti Cavalazzi – rientrano in un progetto archeologico sovraeuropeo che coinvolge, insieme all’Università di Bologna, anche università del Portogallo e del Michigan". E già si pensa al prossimo anno: "Con la 7ª campagna di scavi – conclude Cavalazzi – provvederemo a fare tutte le valutazioni riguardo ai risultati e a fare il punto sul futuro previsto per questa iniziativa, programmando anche diversi momenti di divulgazione aperti a tutti".

Lorenza Montanari