
La Mobile si è occupata delle indagini
La Procura di Ravenna, con il pm d’udienza Monica Gargiulo, ha chiesto ieri due anni di reclusione per un ultra-ottantenne titolare di un pubblico esercizio ravennate. L’uomo è accusato di violenza sessuale con abuso di autorità nei confronti di una giovane poco più che ventenne che aveva assunto per lavorare nel proprio locale. Il legale della donna, avvocato Francesco Papiani, davanti al gup Andrea Galanti, ha chiesto un risarcimento del danno. Il difensore dell’ultra-ottantenne, avvocato Saverio Caruccio, ha chiesto l’assoluzione. Il giudice ha rinviato a inizio luglio per la sentenza.
La ragazza si era presentata in questura tre giorni dopo i fatti spiegando di essere stata assunta part time l’8 marzo 2024. Il giorno successivo, però, il datore di lavoro aveva cominciato a importunarla verso le 12 con palpeggiamenti mirati nonostante lei lo avesse sempre allontanato. "Vieni qua", le diceva, "perché non ti piace?". E ancora: "Ho bisogno di te, se mi tratti bene ti faccio diventare qualcuno". A nulla valeva il fatto che lei gli ricordasse di essere lì "solo per lavorare". Così fino alle 15: poi l’arrivo di alcuni clienti, aveva interrotto l’azione. Che comunque era proseguita fino alle 16. Alla fine, dopo averle mostrato con il telefonino video hard di donne con animali, si sarebbe raccomandato di non dire nulla. Lei però quella stessa giornata aveva scritto a una familiare di lui "per dirti che oggi era il mio ultimo giorno di lavoro perché purtroppo sono successe cose spiacevoli". Sulla base anche delle verifiche della squadra Mobile, coordinate dal pm Francesca Buganè Pedretti, a settembre il gip Janos Barlotti aveva emesso per l’uomo il divieto sia di avvicinarsi a meno di 500 metri dalla ex dipendente che di comunicare con lei. Quindi il 5 novembre la giovane era stata sentita in incidente probatorio.