REDAZIONE RAVENNA

Acmar, la cooperativa che va: "Chiuso il 2024 in crescita, concordato verso la chiusura"

Il direttore Caiconti: "Il fatturato è cresciuto negli anni e per il 2025 sarà sui 40 milioni. Il portafoglio lavori al primo semestre si aggira sugli 87 milioni. Oggi siamo un’azienda risanata". .

Il direttore Caiconti: "Il fatturato è cresciuto negli anni e per il 2025 sarà sui 40 milioni. Il portafoglio lavori al primo semestre si aggira sugli 87 milioni. Oggi siamo un’azienda risanata". .

Il direttore Caiconti: "Il fatturato è cresciuto negli anni e per il 2025 sarà sui 40 milioni. Il portafoglio lavori al primo semestre si aggira sugli 87 milioni. Oggi siamo un’azienda risanata". .

Continua il percorso di rilancio dell’Acmar di Ravenna, la storica cooperativa del settore costruzioni attiva dal 1951. Dopo i risultati positivi del 2022 e 2023, anche il 2024 si chiude in crescita "e con ogni probabilità, prima della fine dell’anno si concluderà la fase esecutiva del concordato preventivo omologato nel 2016", spiega il direttore, l’ingegner Diego Caiconti. Che aggiunge: "Oggi siamo un’azienda risanata, con una oggettiva continuità operativa, un buon equilibrio finanziario e senza indebitamenti bancari". I dati dello scorso anno sono tutti positivi. Il fatturato ha avuto un’escalation dai 31,4 milioni nel 2023 ai 36,6 nel 2024, fino ai 40 previsti per il 2025. ll portafoglio lavori al primo semestre vale poco più di 87 milioni, confermando il trend di fiducia del mercato. "Questi valori – commenta Caiconti – ci mettono finalmente in una condizione di relativa serenità nell’immediato futuro, nonostante il mercato sia sempre più competitivo vista la prossima conclusione dei lavori finanziati con il Pnrr". Cresce anche l’occupazione, raddoppiata rispetto al 2021. I dipendenti sono poco meno di 220, con una maggioranza di operai (170) rispetto agli impiegati (50).

"Questa crescita costante – dichiara Caiconti – è il risultato di una scelta aziendale mirata a ridurre l’uso dei subappaltatori, per valorizzare le professionalità interne e migliorare efficienza e controllo". Al 31 dicembre 2024 vi è una prevalenza dei lavori pubblici (67%) rispetto a quelli privati (33%). I settori chiave includono manutenzioni industriali e portuali (un terzo del fatturato), lavori civili, stradali e infrastrutturali.

Alcuni progetti recentemente ottenuti sono il miglioramento sismico e il restauro del teatro di Cento (2,8 milioni), la progettazione e la costruzione del nuovo distaccamento della caserma dei Vigili del fuoco a Faenza per 2,9 milioni e la realizzazione del nuovo centro per l’impiego a Riccione per 1,7 milioni. Sono poi stati acquisiti negli ultimi mesi due importanti lavori civili, che vedono come committenti altrettanti player industriali di Ravenna, per circa 6,7 milioni complessivi. Pur mantenendo il baricentro operativo nella provincia ravennate, "Acmar conferma – sottolinea Caiconti - una vocazione nazionale che intendiamo rafforzare per moltiplicare le opportunità che il mercato ci offre". Infine, il direttore segnala che "nel 2025 circa 80 dipendenti hanno chiesto di diventare soci, contribuendo a un aumento del capitale sociale di circa un milione di euro e consentendo alla cooperativa di riottenere la qualifica di mutualità prevalente. È una dimostrazione di fiducia dei dipendenti e dei clienti che ci rende orgogliosi".

All’assemblea, il presidente del Terminal Container Giannantonio Mingozzi ha evidenziato l’importanza della cooperativa nel promuovere occupazione, qualità nei cantieri e capacità di diversificare i mercati, auspicando l’ampliamento del suo impegno in ambito portuale. Mentre il vicesindaco Eugenio Fusignani ha definito coraggioso il percorso della cooperativa, costruito con impegno e visione, mettendo in luce il valore del modello cooperativo e la centralità dei soci-lavoratori.

Maria Vittoria Venturelli