Lugo (Ravenna), 24 settembre 2023 – Quante persone popolavano la vita di Adamo Guerra? C’era una donna in Grecia al suo fianco? E’ quello su cui ci si interroga nel tentativo di ricomporre le tessere degli ultimi dieci anni di vita del 55enne originario di Lugo, in Romagna, che aveva trovato dimora a Patrasso dal 2013. Non è chiaro se quando sbarcò lì ci fosse qualcuno ad aspettarlo, e se in precedenza fosse già stato nella città greca. Nella piccola comunità italiana di Patrasso Guerra appare un completo sconosciuto.
C’è però chi avanza delle ipotesi: è possibile che Guerra sia riuscito a nascondersi così bene perché residente presso un congiunto di qualche tipo, il quale magari gli aveva anche trovato un impiego dove potesse non dare nell’occhio. Sulle sue tracce l’uomo ha avuto qualcuno a più riprese: benché le sue ricerche avessero portato in Italia a un’archiviazione, il consolato italiano in Grecia era stato informato dell’ipotesi che potesse nascondersi nel paese ellenico, e che la prima meta del suo viaggio fosse appunto Patrasso.
Quello che molti si chiedono è poi se davvero Guerra avesse del tutto tagliato i ponti col passato. "Per quanto riguarda la moglie e le figlie posso giurare di sì – interviene a fugare ogni dubbio Marisa Degli Angeli Golinucci, presidente di Penelope Emilia Romagna, l’associazione che assiste i familiari degli scomparsi –. So quello che hanno passato: fummo noi a dare alle figlie tutto l’aiuto di cui avevano bisogno, anche a livello psicologico. Raffaella ha lottato con tutte le sue forze, per crescere le figlie e per trovare Adamo Guerra".
Non tutta la famiglia lo avrebbe fatto con lo stesso impegno: "Non mi risulta che i genitori di Guerra, che avevano con Raffaella Borghi e le figlie rapporti decisamente freddi, si siano mossi per cercarlo". Come mai? Che la freddezza con la nuora e le nipoti fosse dettata dal fatto che in Grecia si nascondesse un’altra famiglia? "Non lo so" – conclude Golinucci.