FILIPPO DONATI
Cronaca

Adamo Guerra, perché il finto suicida fuggito in Grecia deve andare a processo (e quanto rischia)

A gennaio prima udienza a Ravenna: "Ha violato gl i obblighi di assistenza familiare". La denuncia risale al 2016. La moglie e le figlie si costituiranno parte civile

Imola, 26 settembre 2023 – Per Adamo Guerra dopo il ritorno nel mondo dei vivi si spalancano ora le porte dei tribunali. Il 55enne, come preventivato, andrà a processo per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Guerra – che aveva inscenato il suicidio nel 2013 e che la trasmissione Chi l’ha visto ha filmato in Grecia alcuni giorni fa – dovrà comparire davanti al Tribunale penale di Ravenna .

Il finto suicida Adamo Guerra, l'ex moglie Raffaella Borghi, il  cancello di casa
Il finto suicida Adamo Guerra, l'ex moglie Raffaella Borghi, il cancello di casa

Cosa rischia? Il reato per cui è chiamato a difendersi potrebbe costargli al massimo un anno di carcere e un’ammenda di mille euro. Altra questione quella dell’eventuale processo civile: in quel caso potrebbe essere chiamato a rispondere dei danni patrimoniali e non patrimoniali inflitti alla famiglia.

La citazione a giudizio della Procura ravennate è la conseguenza del fascicolo nato dalla querela che la moglie, Raffaella Borghi fece a settembre 2016 ai carabinieri di Imola.

La prima udienza era stata fissata per settembre 2019, ma il processo era stato sospeso perché l’imputato era stato dichiarato irreperibile fino a quando, nell’ambito del procedimento civile avviato dalla donna per il divorzio, a febbraio 2022, aveva fatto richiesta di iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero.

La prima udienza del processo, rinviato per un’incompatibilità, è stata fissata a gennaio: moglie e figlie, presenti all’udienza davanti al giudice monocratico Antonella Guidomei, hanno manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile. Nel frattempo non si placano gli interrogativi sulla vicenda: benché il consolato fra 2019 e 2021 non fosse riuscito a rintracciare Guerra, Raffaella già nel 2016 avrebbe ricevuto dalle forze dell’ordine la notifica del ritrovamento, eseguito da parte delle autorità elleniche, del coniuge scomparso nel nulla alcuni prima (che fra 2014 e 2015 aveva subito un controllo di routine).

Guerra insomma – come confermato dagli abitanti di Lugo – non era più dato per morto da anni. Per la moglie e per la trasmissione Chi l’ha visto, tuttavia, la notifica non era abbastanza. Volevano la certezza che la notifica del ritrovamento non fosse legata a uno scambio di persona o a una sottrazione di documenti.

Raffaella Borghi ha smentito di aver voluto "innescare una bomba" contro l’ex-marito. L’uomo del resto non faceva ormai più nulla per farsi credere morto: in Grecia svolgeva un lavoro che lo portava ad avere contatti quotidiani col pubblico (pare lavorasse per un’impresa di autonoleggio), ed aveva di recente fatto richiesta di iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero. Tutto lascia pensare che non pensasse di finire fra le maglie della giustizia: l’ipotesi che i suoi genitori – l’anziana madre e il padre, quest’ultimo morto pochi mesi fa – provvedessero al sostentamento delle due nipoti può forse aver indotto Guerra a ritenere assolti i suoi obblighi nei confronti delle figlie, portandolo evidentemente a ritenere di non rischiare un processo.