Addio all’ex assessore Alberto Servadei

Faenza, scomparso a 62 anni per un male incurabile. Era stato nella seconda giunta di Enrico De Giovanni e in quelle di Claudio Casadio

Migration

È scomparso al termine di una battaglia contro una malattia implacabile Alberto Servadei, a lungo assessore del Comune di Faenza. "A lui la gratitudine e la profonda riconoscenza per il suo contributo allo sviluppo della città e al risanamento ambientale – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale –, certi che i meriti con cui Alberto ha svolto il proprio servizio alla comunità faentina non verranno dimenticati". Commosso il ricordo dell’ex sindaco Claudio Casadio: "Di lui voglio ricordare il grande orgoglio che aveva per i suoi principi in fatto di politica e di sociale, ma anche la correttezza, l’equilibrio, l’intransigenza in fatto di valori e contemporaneamente la capacità di calare le proprie convinzioni nella realtà, mettendo nel mirino la soluzione ai problemi".

Servadei, nato nel 1960, aveva condiviso con Casadio tanti momenti della vita. "Aveva pochi anni meno di me – continua l’ex sindaco –: dobbiamo esserci conosciuti ancora prima di frequentare le scuole elementari. Abbiamo attraversato tutto fianco a fianco: il calcio, la passione per il ciclismo, la politica". Entrambi sono originari del quartiere di San Marco, "della Filanda Vecchia", dove è tuttora attivo il forno in cui lavoravano i genitori di Servadei. Una vita, quella di Servadei, spesa prima nel sindacato, la Cgil, e poi in politica: era stato fra i componenti della seconda giunta guidata da Enrico De Giovanni (laboratorio politico a livello nazionale per la sua alleanza fra i partiti eredità della Dc e del Pci) e poi della prima e della seconda giunta Casadio, dal 2000 al 2010, con deleghe a lavori pubblici, tutela dell’ambiente, protezione civile, viabilità, sport e politiche giovanili. "Uomo di valori e profonde convinzioni – si legge ancora nella nota dell’Amministrazione comunale – sempre attento al bene comune, ha goduto di unanime stima da parte di tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di minoranza, per le sue doti di coerenza, caparbietà e grande passione, unite a un carattere mite e sempre improntato al dialogo". Dopo l’esperienza in politica era tornato a occuparsi del sindacato: da pochi mesi aveva raggiunto il pensionamento, venuto a coincidere, da quanto si apprende, con la diagnosi di una grave malattia. "Nel corso dell’estate era comunque riuscito a prendere parte al matrimonio della figlia Irene – prosegue Casadio –, occasione che lo aveva riempito di gioia. Voglio mandare un abbraccio a lei, a suo fratello Enrico e alla loro madre Antonella". Condoglianze alla famiglia anche da parte del sindaco Massimo Isola e dell’Amministrazione comunale. La camera ardente sarà aperta dalle 14.30 di domani. I funerali si terranno giovedì, con partenza alle 16.15 dall’obitorio alla volta del cimitero dell’Osservanza.

f.d.