
La postazione del triage di Ravenna dopo l’aggressione, con vetri rotti e un computer rovesciato
Ravenna, 4 giugno 2023 – È entrato, ha visto l’infermiera dietro al bancone del triage e le si è scagliato contro, urlando minacce e rompendo i vetri dell’accettazione, per poi inseguirla mentre lei cercava riparo chiudendosi a chiave in una stanza. Poi ha mollato un pugno a un addetto alla sicurezza.
Mattinata da dimenticare quella di ieri al Pronto soccorso di Ravenna, dove verso le 6.15, al termine di una nottata tranquilla, si è verificato un’aggressione nei confronti del personale. A quell’ora in ambulanza è arrivato un uomo con problemi di tossicodipendenza, seguito dai servizi competenti. "In ambulanza non ha dato in escandescenze – dice Luca Fusaroli, segretario territoriale NurSind a Ravenna – ma l’operatrice del 118 si era accorta che aveva un po’ di problemi. Tra gli operatori, poi, ci siamo accorti che la faccia di quell’uomo non era nuova: era già venuto in passato ed era stato aggressivo, anche se solo verbalmente. Pensiamo che forse possa aver riconosciuto un’infermiera con cui se l’era presa in passato". Al suo ingresso in ospedale infatti gli operatori lo hanno visto piangere, forse in una crisi legata all’abuso di sostanze. Ma il suo sguardo è poi caduto su un’infermiera in servizio e lì è andato improvvisamente in escandescenze, tra minacce e improperi gridati nel bel mezzo del Pronto soccorso quali "ti ammazzo" e "devi morire". L’uomo ha anche provato a lanciarle addosso degli oggetti, ha spaccato i vetri posizionati sopra al bancone dell’accettazione ferendosi, rovesciato un computer e iniziato a inseguire l’operatrice che nel frattempo, sentendosi in pericolo, è scappata e si è chiusa in una stanza a chiave. A quel punto l’uomo ha preso un estintore e ha cercato di usarlo per sfondare la porta, danneggiandola e staccando la maniglia. È poi intervenuto un addetto alla sicurezza, ma l’aggressore non si è fermato, anzi: gli ha dato un pugno in faccia, rompendogli gli occhiali. "Tra l’altro in quel momento la vigilanza era assente perché era il momento del cambio turno – aggiunge Fusaroli – quindi il personale non è intervenuto immediatamente". Sono poi arrivati anche gli agenti della polizia di Stato e l’uomo è stato bloccato con lo spray al peperoncino e sedato. L’uomo potrebbe essere denunciato.
L’episodio ha acceso nuovamente la discussione sul problema delle aggressioni agli operatori sanitari: "Il problema è che il personale è sempre esposto a queste situazioni – commenta Fusaroli –, bisogna fare prevenzione alla fonte: sia la vigilanza che il personale sanitario stesso dovrebbero partecipare a corsi propedeutici alla prevenzione di situazioni di questo genere. Al di là di questo episodio, ci sono anche casi di minore entità dove i pazienti si scaldano per le liste d’attesa interminabili, le attese lunghissime... E anche su questo bisogna intervenire. Noi siamo vicini ai colleghi, speriamo di riuscire a costruire una rete più sicura per tutelarli".