SARA SERVADEI
Cronaca

Aggressioni agli operatori: "Una psicologa al Pronto soccorso"

L’iniziativa introdotta in via sperimentale per tranquillizzare i pazienti nel reparto dove il problema è maggiore. Nel 2024 le aggressioni in provincia di Ravenna sono state 163, di cui 35 fisiche e 18 infortuni.

Il Pronto soccorso di Ravenna. In alto poliziotti in ospedale (repertorio)

Il Pronto soccorso di Ravenna. In alto poliziotti in ospedale (repertorio)

Le segnalazioni arrivano soprattutto dal Pronto soccorso, per il 23%. Seguono le aree che si occupano della salute mentale (10%), la medicina interna, la geriatria e via via, fino a numeri sempre più frammentati. Contro il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari la Regione ieri ha lanciato la campagna ’Più cura per chi cura’, in occasione della giornata nazionale sul tema. In Romagna le aggressioni sono state 517 nel 2024, di cui 126 con una componente anche fisica e 45 che si sono trasformate in veri e propri infortuni. In provincia di Ravenna sono state 163 in totale, di cui 35 fisiche e di queste 18 infortuni.

"La percentuale maggiore di segnalazioni – dice Francesca Gnudi, responsabile del servizio di Prevenzione e protezione dell’Ausl – si riferisce ad aggressioni da parte di caregiver, utenti o pazienti non per questioni legate alla patologia, ma per i tempi di attesa lunghi. L’altra quota di infortuni invece capita generalmente in relazione a pazienti con condizioni di agitazione psicomotoria. Nel tentativo di trattarli l’operatore si fa male. Poi c’è una quota di pazienti psichiatrici o sotto l’effetto di stupefacenti". Molto importanti sono le abilità dell’operatore nel gestire la situazione: "Soprattutto nelle aggressioni verbali, se utilizza tecniche di de-escalation, l’utente si tranquillizza – dice –. Stiamo puntando tanto su questo aspetto, anche tramite corsi con formatori specifici in azienda per insegnare tecniche di comunicazione. Al Pronto soccorso poi stiamo portando avanti un progetto, affiancando per alcune ore al giorno una psicologa all’équipe del reparto. Il suo compito è facilitare le situazioni relazionali più complesse parlando col paziente in sala d’attesa. Talvolta è il medico stesso che agevola il suo ruolo con i pazienti più agitati o potenzialmente problematici". Il progetto è sperimentale e per ora coinvolge i Pronto soccorso di Ravenna e Rimini, con l’idea di estenderlo anche a Forlì e a Cesena.

L’altro tema, fortemente dibattuto, è il posto di polizia: al Santa Maria delle Croci è attivo dalle 8 alle 14. L’Ausl vorrebbe coprire almeno la fascia diurna, dalle 8 alle 20. "L’idea è implementarlo, anche grazie ad accordi con le forze dell’ordine – prosegue Gnudi –. In tutti i Pronto soccorso dell’Ausl Romagna è comunque attiva una linea telefonica dedicata che consente all’operatore del triage di allertare le forze dell’ordine e far partire subito l’intervento".

Sara Servadei