Agricoltura in ginocchio "Danni per un miliardo di euro" Fatte le prime stime del disastro

Bilancio drammatico per le associazioni di categoria. Chiesto al governo un ’acconto’ da 500 milioni. Per Confagricoltura ci sono almeno 8mila ettari di impianti frutticoli da estirpare. .

Agricoltura in ginocchio  "Danni per un miliardo di euro"  Fatte le prime stime del disastro

Agricoltura in ginocchio "Danni per un miliardo di euro" Fatte le prime stime del disastro

"Il sistema agricolo ravennate ha subito un danno da un miliardo di euro" afferma deciso Assuero Zampini, direttore di Coldiretta Ravenna. Confagricoltura chiede al Governo un primo stanziamento immediato per l’agricoltura romagnola di almeno 500 milioni. Sono queste le cifre del disastro economico provocato dalla seconda, e più pesante ondata di esondazioni che martedì e mercoledì hanno fatto seguito a quelle di inizio maggio. "Siamo a livello di tragedia biblica – aggiunge Zampini – non c’è azienda agricola senza danni. La prima preoccupazione è quella di salvare le vite umane, e subito dopo quella di tornare ad assicurare un reddito a migliaia di imprese. La stagione agricola 2023 nel ravennate è finita prima di cominciare.

Non solo l’alluvione sta soffocando le colture, ma andranno rifatte le reti scolanti dei Consorzi di bonifica e quelle delle aziende private. Per questo il danno è enorme". Difficoltà – sottolinea la Coldiretti – anche a garantire l’alimentazione degli animali allevati anche perché è stato compromesso il foraggio e manca l’acqua per abbeverarli nelle zone collinari con problemi di viabilità per i danni alle infrastrutture rurali a causa di frane e smottamenti.

"Stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario un Decreto Legge Speciale del Governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti"

Per Confagricoltura si contano fino a 8mila ettari di impianti frutticoli da estirpare, ma il numero è destinato a crescere; compromessa l’annata agraria anche per i seminativi. Per l’organizzazione presieduta da Andrea Betti, "è critica la situazione nella Bassa Romagna completamente sommersa dall’acqua, in particolare Conselice e Bagnacavallo che sono già state colpite dall’alluvione del 2 e 3 maggio scorsi. Penso alla zona di frutteti in particolare, di vigne di Trebbiano e di Bursòn, colture da seme, orticole e cereali".

Ad essere colpito da alluvione e frane è il 70% circa della superficie agricola provinciale. Sono esondati più volte tutti i corsi d’acqua. Preoccupa la situazione collinare a causa degli smottamenti continui, impossibile il monitoraggio dei movimenti franosi in questa fase emergenziale: inaccessibili le aree.

Betti e Marcello Bonvicini, presidente regionale di Confagricoltura, auspicano dal canto loro "un decreto-legge del governo speciale per dare pieno sostegno alla popolazione e alle imprese"

Quello di Legacoop Romagna è, purtroppo, un altro bollettino di guerra. Agrisfera ha diverse centinaia di terreni allagati, non da esondazione, ma da pioggia. Nei prossimi giorni valuteranno meglio, ma colture in buona parte sono già date per perse. La cooperativa agricola braccianti (Cab) Massari è di nuovo nelle stesse devastanti condizioni della prima ondata.

Idem per le Cab di Bagnacavallo, Fusignano, Conselice. Per Agrisfera la situazione è "molto peggiorata": 200 ettari allagati per fuoriuscita del fiume Reno nella zona di Voltana. Più altri 130 ettari a Conventello per tracimazione dei Fossi Vetro e Vecchio.

Poi ci sono altri 200300 ettari allagati perché la rete scolante non scarica. Molte aziende sono irraggiungibili per via di chiusura strade e ponti. Insomma, il bilancio è davvero poco confortante.

"Ci vorranno giorni perché il terreno smaltisca tutta l’acqua accumulata", commenta Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna. "Il danno è al momento incalcolabile, consideriamo che ci sono aziende irraggiungibili. Allevamenti isolati ai quali non sappiamo come far arrivare il cibo per gli animali", termina il numero uno dell’associazione di categoria romagnola.

Lorenzo Tazzari