Incidente mortale Muraglione, un centauro. "Io e Alex insieme su quella strada"

Un amico su Facebook: "Amava quei luoghi"

Alexander Sapienza

Alexander Sapienza

Ravenna, 2 giugno 2019 - "Da anni ci vedevamo in giro in moto. L’amico che in quel momento era con lui, ora è distrutto". La testimonianza arriva direttamente da un centauro ravennate che nel primo pomeriggio di ieri si trovava proprio sulla strada che ha fatto da contesto alla morte di Alexander Sapienza, 42enne di Madonna dell’Albero.

«Lo conoscevo da tanto tempo. Da sempre Alex girava in moto, spesso al Muraglione, di sabato, con la Suzuki 750». Anche ieri è stato così, assieme a Gianni, l’amico di Camerlona con il quale spesso usciva: «Lui ora è distrutto».

Il 42enne del resto gli è morto praticamente davanti agli occhi. Sulle cause dell’incidente, nessuno dei presenti ha saputo darsi spiegazioni nette: «Forse Alex ha perso i sensi ed è andato diritto. Sì, qualcuno di noi ha pensato a un malore», così come a un blocco improvviso della ruota anteriore: anche perché tutto si è verificato «in un punto non veloce, con la strada buona e pulita. E per terra, c’era la strisciata blu della carena: venti metri di dritta».

Per questo, i sospetti si sono insomma canalizzati verso una caduta «senza motivo, prima della curva», legata cioè a fattori indipendenti dal defunto centauro come avrebbero potuto essere avventate manovre o sbavature nella guida.

«Alex era subito dietro al nostro gruppo. Poi a un certo punto sono arrivati altri motociclisti per dirci che era caduto. Quando siamo tornati giù, abbiamo visto l’ambulanza ferma al campo sportivo: ma a quel punto ormai per lui non c’era purtroppo più nulla da fare. So che stava arrivando la fidanzata quando ce ne siamo andati. Ne ho visti centinaia di incidenti in moto, in tutta Europa – ha concluso il centauro – e nove volte su dieci verificatisi per colpa di altri. Ma qualche volta succede anche qualcosa di strano, di abbastanza anomalo», che, come in questo caso, porta alla morte «in un punto lento», di per sé dunque sulla carta non insidioso.

La notizia della tragedia in poche ore si è diffusa tra gli amici di Alex che hanno inondato Facebook di messaggi di dolore. “Ti ho conosciuto per caso sulle Dolomiti – scrive Fabio – abbiamo scoperto che non abitavamo tanto distanti e che ogni sabato eravamo sempre sul Muraglione ...avevamo in comune la stessa passione ...la moto ..e quella strada...il Muraglione...con quelle belle curve che riempiono di adrenalina ogni volta che le fai...ma a volte é anche crudele...non dimenticherò mai le discese e le salite fatte insieme...per me eri uno dei buoni ...sia in moto che nella vita... ciao Alexander”. Giuseppe scrive di “un grande dispiacere” e ancora “il tuo inconfondibile sorriso mancherà a tutto il Muraglione ...una delle persone più brave e pulite che conoscessi”. Roberto scrive: “Sei sempre stato un grande, un grande abbraccio da parte nostra a tutta la famiglia”. Anche lo staff del bar Il Muraglione lascia un ricordo: “Siamo tutti storditi per la perdita di un grande che fin da marzo ci è stato vicino con i suoi consigli e la sua amicizia ciao Alex. Un abbraccio a tutta la famiglia”.