STEFANO LOLLI
Cronaca

Alice ‘no limits’, un magico volo nell’aria

Ragazza ferrarese paraplegica cammina grazie a un esoscheletro. Si è lanciata con il paracadute alla Spreta: "Mi sono sentita libera".

"Mi sono sentita libera e senza barriere!". Sempre più testimonial della capacità di non porsi vincoli, Alice Leccioli non lascia passare neppure il tempo di slacciare l’imbragatura del paracadute, prima di descrivere la sua emozione. La diciottenne ferrarese di Ambrogio, protagonista di una storia esemplare di lotta alla disabilità, ieri si è lanciata per la prima volta da 4500 metri. Un tuffo nel vuoto, abbracciata e assistita da Albert Bochevarov della scuola di paracadutismo sportivo ‘Pull Out’ di Ravenna.

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Il magico salto di Alice ruota, infatti, tutto attorno alla Romagna: neppure il tempo di confessare, mesi fa, questo suo desiderio a papà Mirco, ed ecco mettersi in moto una catena di solidarietà e complicità. La ragazzina ferrarese, famosa anche in tv e sui social per la vicenda – raccontata da Le Iene – che ha visto un’anonima benefattrice donarle un esoscheletro, la sofisticata apparecchiatura computerizzata con cui è riuscita a muovere i suoi primi passi, è socia onoraria infatti del Club Abarth di Forlì. Perchè, non paga di aver realizzato il suo sogno di riuscire a camminare, Alice ha deciso di vivere la vita a 200 all’ora, per dimostrare "che non ci sono sogni grandi abbastanza che la volontà non riesca ad acciuffare".

Eccola dunque sul sedile di passeggero di bolidi da corsa, ospite di manifestazioni sportive; ma nella testa c’era il salto nel vuoto, Icaro in rosa, come il colore della tuta indossata ieri all’aeroporto della Spreta di Ravenna. Alice è arrivata ieri accompagnata da papà Mirco e dall’amica del cuore Judy: accolta come una stella dai dirigenti della scuola di paracadutismo, dagli amici forlivesi che le hanno fatto questo regalo, e dal team che materialmente sarebbe salito con lei sull’aereo, per il lancio in sicurezza. Un’emozione particolare anche per chi come Albert e Mattia Fenati (che durante il tuffo ha documentato tutta l’impresa) ha un’esperienza consolidata.

"Volevo provare il brivido della follia – ride Alice, mentre ancora echeggiano gli applausi per il debutto dell’aria –, ricordo quando da bimba andavo al luna park ma non potevo salire sulle montagne russe perché, mi diceva il titolare delle giostre, sarebbe stato pericoloso per me e per loro, se mi fosse successo qualcosa". Alice No Limits, però, non si è arresa, e ieri grazie allo Skydive Pull Out è riuscita a mettere un’altra tacca nella sua inarrestabile corsa verso la normalità. "Mentre la vedevo scendere, quasi quasi ero io quello non capace a stare in piedi", ride il papà Mirco. Felice per questo nuovo miracolo della volontà, tanto più prezioso dopo che il lockdown ha aggiunto, in tutti, nuove ansie. Ma il volo di Alice è stato liberatorio: un minuto di caduta libera, sei di planata controllata, un atterraggio calibrato. "Emozionante è dire poco", saluta la ragazzina, sorridendo agli amici che le hanno donato un’esperienza impagabile. Che merita una dedica altrettanto speciale: "Mentre scendevo pensavo ad Alex (Zanardi, ndr), spero che guarisca". Slancio e cuore, per chi sull’esoscheletro ha un cuore in ricordo di Nadia Toffa.