"Alleggerite la nostra Maturità". Ma le richieste dei liceali restano inascoltate

Gli studenti di quinta superiore che hanno avuto la casa alluvionata o che hanno trascorso parte dell’ultimo mese a spalare fango dovranno sottoporsi all’esame di Stato come tutti gli altri. È questo il finale che si profila per gli alunni che frequentato la quinta superiore, il cui percorso di studi è stato prima intaccato dalle chiusure dettate dalla pandemia – che hanno compromesso ben tre annate scolastiche – e ora dall’alluvione.

Nei giorni scorsi i rappresentati degli studenti del liceo Torricelli-Ballardini hanno inviato una lettera al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, la cui richiesta è caduta nel vuoto: con la loro missiva i rappresentanti di istituto chiedevano di poter sostenere l’esame davanti ai propri docenti, e non a commissioni esterne. "Tutti i ragazzi delle nostre città – si leggeva – hanno passato le ultime settimane ad aiutare i loro parenti, amici o vicini a pulire o tentare di salvare qualcosa delle loro case. Tanti non hanno più i libri di scuola e i quaderni, o non hanno neanche più le scrivanie. Per chi abita nei piccoli comuni o in case isolate, sull’Appennino, è impossibile raggiungere le scuole perché le strade sono piene di frane".

Uno studente di Marradi, ad esempio, è potuto tornare in classe solo da alcuni giorni: ora è costretto a rimanere in città, ospite di alcuni amici. La richiesta di avere solo commissioni interne non è stata accolta: nelle scorse ore sono infatti state nominate le commissioni esterne, respingendo dunque al mittente la proposta degli studenti. Fra i quali c’era chi chiedeva misure ben più risolute, quale l’annullamento degli scritti, come fu deciso undici anni fa per i maturandi vittima del terremoto dell’Emilia.

I professori che in queste settimane hanno tenuto un filo diretto con gli studenti temono che i ragazzi non siano psicologicamente non pronti a sostenere l’esame di Stato, dopo tutto quello che è successo.

"Molti di loro sono fra gli alluvionati – dice la docente Gloria Ghetti, negli scorsi giorni intenta a spalare fango insieme a vari studenti del liceo – altri hanno trascorso settimane lontani dai libri perché hanno sentito il dovere morale di aiutare chi era in difficoltà. Il ministro Valditara e il mondo delle scuola devono capire che l’esame di Stato non è l’unica prova che la vita ti costringe ad affrontare: occorre rendersi conto di quanto molti maturandi abbiano dedicato le ultime settimane pressoché interamente agli alluvionati, fossero amici o sconosciuti".