
Alluvione a Lugo nel settembre scorso (foto Corelli)
Le famiglie residenti nei nove comuni che compongono la Bassa Romagna e che sono state alluvionate due volte nel corso del 2023 e del 2024 vedranno abbonata la prima rata della Tari e, forse, anche la seconda. Lo si è appreso durante la seduta del consiglio dell’Unione che si è tenuta lo scorso 30 aprile. Lo ha affermato la presidente stessa dell’Unione e sindaca di Lugo, Elena Zannoni, in risposta a una mozione promossa dal gruppo ‘Unione Civica’ che proponeva una ripartizione della somma accumulata dalle donazioni alle singole famiglie e alle aziende colpite dalle calamità. La somma di cui si parlava sono i 320 mila euro che la Provincia di Ravenna ha ricevuto come donazione da privati a favore degli alluvionati del 2023 e che ha destinato alla Bassa Romagna; altre somme sono state ripartite anche per il faentino e il ravennate in proporzione alla popolazione colpita.
"Essendo destinati agli alluvionati – ha spiegato sempre la sindaca Zannoni – queste somme non possono essere ripartire per le aziende, ma solo alle famiglie e, come giunta di Unione, abbiamo deciso che potevano essere impiegate per abbattere almeno la prima rata della Tari, poi, fino ad esaurimento del fondo, anche la seconda o parte di essa, questo a seconda di quante saranno le famiglie beneficiarie e quanto dovrebbero pagare di Tari". Essendo soldi raccolti dopo la catastrofe del 2023, non è possibile destinarli agli alluvionati 2024, per questo motivo si è deciso di usare come metro la richiesta dei Contributo di Immediato Sostegno (Cis): quindi, le famiglie che hanno richiesto il Cis sia nel 2023, sia nel 2024, quindi subendo le due alluvioni, saranno quelle beneficiarie del provvedimento. Non essendo ancora scaduti i termini per richiedere il Cis per il fenomeno avverso del 2024 non è ancora possibile fare un calcolo eratto di quante siano queste famiglie, anche se alla data della seduta del consiglio dell’Unione, erano state contate in 420. La richiesta da parte del consigliere, Matteo Sangiorgi, di Unione Civica, era stata quella di elargire 1.000 euro a famiglia, impegnando l’Unione a prelevare dall’avanzo di bilancio la parte restante fino a coprire la somma totale. In pratica aggiungendo 100mila euro. Una soluzione che non ha trovato l’accordo in seno al consiglio, ritenendo che 1.000 euro a nucleo familiare indistintamente, potessero non essere una soluzione equa. "I danni non sono stati tutti uguali – ha spiegato la presidente dell’Unione –. Per ora abbiamo dato mandato agli uffici di fare la ricognizione di quante siano in tutto le famiglie e a quanto ammonti la loro Tari. Ci sarà modo di discuterne anche più avanti". La mozione è così stata ritirata, ritenendo più utile procedere come definito dalla giunta dell’Unione.
Matteo Bondi