
Le parole del vescovo Toso nelle celebrazioni di ieri, invitando a invertire la rotta contro il cambiamento climatico. Ecco il drappo del Palio
Prima la tradizionale fiorita, con i bambini col naso all’insù a guardare i vigili del fuoco mentre, come avviene ogni anno il secondo sabato di maggio, recapitavano un mazzo di fiori alla Madonna che sorveglia la piazza dalla torre dell’Orologio. E poi la donazione dei ceri, il momento solenne con cui la città inizia a respirare il clima del Niballo, che ha visto i cinque rioni e il gruppo municipale in Duomo per la messa.
Quella di ieri è stata una giornata intensa, con gli eventi più attesi a Faenza per la celebrazione della Patrona, la Beata Vergine delle Grazie, che la Diocesi sta omaggiando già dallo scorso 4 maggio. E il culmine del pomeriggio, sul sagrato del Duomo al termine della cerimonia della donazione dei ceri, è arrivato nel momento in cui è stato presentato alla città il drappo del Niballo 2025, l’ambito premio che andrà al rione che vincerà il Palio quest’anno, e che è stato realizzato dall’artista forlivese Massimo Sansavini: una rappresentazione particolarmente vivace e colorata di San Pietro accanto ad alcuni dei simboli della manifestazione come un cavallo, uno scudo e una rappresentazione stilizzata del fantoccio.
Le celebrazioni di ieri pomeriggio sono state particolarmente partecipate, con tantissimi ad assistere alla fiorita. Nell’occasione il vescovo Mario Toso ha fatto gli auguri di buon lavoro al nuovo Papa Leone XIV e ha ricordato l’alluvione che ha ferito Faenza due anni fa, ringraziando la Patrona per aver protetto la città che è stata sì duramente colpita dagli allagamenti, ma dove le vittime sono state poche rispetto alla profonda devastazione del nostro territorio. Toso ha inoltre sottolineato l’importanza di invertire la rotta sui temi del cambiamento climatico, adottando politiche più ’green’ per salvaguardare il futuro del nostro pianeta.