I danni alle Cooperative agricole braccianti associate a Legacoop Romagna, provocati dalle alluvioni del maggio 2023, ammontavano a circa 30 milioni. L’alluvione del 19 settembre, tenendo conto, in questa prima fase, solo di quelli alle colture, aggiunge altri 300mila euro di danni, portando il totale a oltre 30,3 milioni. A questo dato andranno aggiunti i costi aggiuntivi legati alla rimessa in opera dei terreni (rimozione limo e detriti, recupero della coltivabilità del terreno, utilizzo di colture più povere adatte al terreno così colpito e, quindi, di minor valore), per una quantificazione precisa dei quali bisognerà attendere ancora alcuni giorni.
Tutto questo si somma al fatto che, dopo 16 mesi dalle precedenti alluvioni, non si è concluso il percorso del risarcimento dei danni per le Cab: a fronte, infatti, dei 30 milioni quantificati a seguito degli eventi del maggio 2023, i risarcimenti dovuti alle Cab ed essenziali per la loro ripresa, dalle varie misure, ammontano a circa 12,3 milioni, dei quali sono finora stati percepiti solamente 5,23 milioni, mentre sono circa 7,05 i milioni per i quali ancora si attende la liquidazione l’erogazione.
Da segnalare in particolare il ritardo imponente del Fondo Agricat, finanziato con parte dei premi destinati agli agricoltori dalla Pac, che ancora non ha liquidato le posizioni relative al 2023. L’unico risarcimento erogato per intero risulta ancora ad oggi essere quello relativo alla Riserva di crisi della Unione Europea. Stiamo parlando di una realtà importantissima per l’economia del nostro territorio: il patrimonio delle sette Cooperative agricole braccianti della provincia di Ravenna è pari a 12mila ettari ed è un bene accumulato in 140 anni di lavoro da generazioni di cooperatori; gli addetti sono 619, di cui 360 soci lavoratori. Rispetto agli interventi per fare fronte a questa nuova emergenza, al di là della decisione del Governo di mettere a disposizione risorse per i primi interventi di immediato sostegno, restiamo in attesa di prese di posizione più precise e serie, rispetto a quanto ascoltato in questi giorni da parte di autorevoli rappresentanti del Governo. L’agricoltura romagnola ha subito colpi durissimi da questi eventi calamitosi e se è vero, come è vero, che si tratta di un fiore all’occhiello per l’intera economia nazionale, è necessario vedere, finalmente, interventi concreti per fronteggiare questi danni immani: risarcimenti che, lo ribadiamo, dopo 16 mesi dall’alluvione del maggio 2023, sono arrivati in misura minimale e non sufficiente, ben lontana da quel cento per cento promesso dal Governo all’indomani del primo drammatico evento alluvionale.