Altro esposto contro il raduno per Ettore Muti

È stato consegnato ieri in Procura da Carlo Boldrini, figlio del comandante partigiano ‘Bulow’ e presidente della consulta antifascista provinciale

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Un nuovo esposto contro il raduno per la morte del gerarca fascista Ettore Muti al cimitero di Ravenna, è stato consegnato ieri in Procura dal presidente della consulta provinciale antifascista, Carlo Boldrini, figlio del comandante partigiano ‘Bulow’.

"È il quarto in quattro anni" spiega l’avvocato Andrea Maestri, vicepresidente della consulta antifascista, che il 22 agosto scorso era come sempre presente davanti al cimitero di Ravenna per contestare quella che definisce un’"adunata fascista" caratterizzata da una "conclamata apologia del fascismo vietata dalla legge Scelba agli articoli 4 e 5". Da qui la presentazione dell’esposto, corredato da documenti e firme di cittadini. "Ne abbiamo raccolte una trentina – spiega il legale – ma tante altre persone avrebbero voluto firmare. Noi però avevamo urgenza di sollecitare l’azione penale". Al momento, come spiega il vicepresidente della consulta antifascista, "gli ultimi due, del 2019 e 2020, sono confluiti in un unico fascicolo senza ipotesi di reato. Registro positivamente che non ci sia stata un’archiviazione quindi confido che la Procura svolga approfondite indagini, valutando il materiale video e fotografico e gli articoli che abbiamo allegato".

In particolare, alla celebrazione dello scorso 22 agosto, come sottolinea l’avvocato Maestri, si è verificato "un episodio particolarmente grave e cioè la pronuncia della formula “Camerata Ettore Muti” e “Presente” con un grido che ha fatto tremare i muri del cimitero di Ravenna dove sono sepolti il comandante partigiano Arrigo Boldrini e tanti altri antifascisti e patrioti che hanno dato la vita per la nostra libertà. Si tratta di simbologia fascista. In più in una foto è ritratto uno dei partecipanti nell’atto di compiere il saluto romano". Il legale aggiunge che anche se "qualcuno vuole cammuffarla come una mera commemorazione di un defunto, si tratta di una manifestazione apologetica del fascismo perché ne rappresenta la pubblica esaltazione di un esponente come Ettore Muti: uno squadrista della prima ora e segretario del partito nazionale fascista. Esaltarne la figura è una violazione della legge Scelba". Infine, un auspicio: "Spero che questo esposto sia l’ultimo, anche perché le spoglie di Ettore Muti sono state traslate dal cimitero di Ravenna: commemorarlo non ha senso in generale e, in particolare, non ha senso farlo a Ravenna. Spero anche che finalmente si apra un procedimento penale a carico di organizzatori e partecipanti".