Anche gli ucraini in piazza, uniti nella Resistenza

Alla festa della Liberazione quest’anno ha partecipato una rappresentanza dei profughi arrivati dopo l’invasione della Russia

‘Stop war in Ukraine’, ‘Stop Russian aggression’. Le bandiere dell’Ucraina sventolano tra quella dell’Unione Europea e quella italiana. A portarle sono una rappresentanza dei 1.800 profughi ucraini accolti in provincia di Ravenna da quando la Russia ha invaso il loro Paese. Così la cerimonia del 25 aprile, nel 77° anniversario della Liberazione, in piazza del Popolo diventa una manifestazione di solidarietà verso l’Ucraina e un appello per la pace ovunque soffino venti di guerra. È una piazza gremita, attenta, a tratti anche commossa quando si parla dell’Ucraina, che applaude. "Anche quest’anno è un 25 aprile particolare – dice il prefetto Castrese De Rosa – diverso dagli altri a cui siamo stati sempre abituati. Siamo appena usciti dall’emergenza pandemica e siamo ripiombati in un nuovo conflitto nella nostra Europa, a testimonianza che due guerre mondiali non hanno insegnato nulla e neppure gli accorati appelli di Papa Francesco hanno finora trovato ascolto". "Siamo qui a testimoniare con la nostra presenza – aggiunge De Rosa – quanto sia importante festeggiare questo giorno, di cui troppo spesso ci si dimentica, ci si dimentica del suo valore intrinseco, forse perché ci riporta troppo indietro nel tempo, non si avverte più un legame così intenso con il nostro passato. La Liberazione rappresenta la vittoria del popolo italiano contro il nazifascismo".

Poi Camilla Mancini, appena 23enne, studentessa nipote di una medaglia d’oro al valor militare, delegata dall’Anpi: "In un momento così oscuro per la storia, voglio solo per cinque minuti parlare di pace, di speranza e di amore, le uniche frecce che nell’arco della vita possiamo usare illimitatamente, senza paura". Quindi il sindaco Michele de Pascale: "Oggi che nella nostra Europa tornano a soffiare venti tragici di guerra, siamo solidali e mandiamo messaggi di fratellanza alle donne e agli uomini dell’Ucraina, vittime di un’aggressione gravissima. Ma lo stesso facciamo verso tutti coloro che in ogni angolo del mondo vivono la tragedia della guerra". Quando le bandiere e i gonfaloni cominciano a lasciare la piazza, dal pubblico parte il coro, è l’ora di ‘Bella ciao’.

lo.tazz.