Blitz animalista al Ca' Rossa: le foto dei rapaci liberi

L’amarezza del gestore del centro recupero dopo il sabotaggio notturno

STUPITO Una delle poiane che non ha voluto approfittare del regalo degli ignoti sabotatori (Zani)

STUPITO Una delle poiane che non ha voluto approfittare del regalo degli ignoti sabotatori (Zani)

Ravenna, 13 novembre 2015 - Un assiolo, rimasto orfano dei suo compagni, si guarda attorno e saltella dentro la gabbia. Alla fuga verso il cielo, sembra aver preferito la comodità della voliera nella quale è ospitato. È stato un risveglio amaro quello di ieri per Floriano Sama, gestore del Centro di recupero avifauna selvatica della Ca’ Rossa, reso tale dalla scoperta che nella notte i vandali erano entrati dentro la struttura (FOTO), aprendo e in qualche caso addirittura distruggendo le voliere nelle quali Sama accudisce rapaci e volatili di ogni genere.

Il centro da quindici anni viene utilizzato per accudire i volatili sotto sequestro e per curare gli animali feriti recuperati nel territorio. Ma ora, parte del lavoro svolto dal gestore è stato compromesso. Mentre alcuni esemplari, specialmente quelli non più in grado di volare, sono stati trovati a saltellare per il prato, altri hanno spiccato il volo e forse, non essendo ancora in sesto, rischieranno di trovare la morte in una natura che difficilmente permette sconti.

Gli eco sabotatori sono entrati in azione creandosi un varco attraverso la recinzione esterna, tagliata con delle tronchesi. Una volta dentro hanno aperto tutte le gabbie, in certi casi sfruttando delle canne, e hanno divelto la voliera più grande. Alle 8.30, quando Sama è arrivato come ogni mattina è arrivato al centro, si è trovato davanti al triste spettacolo e ha chiesto l’intervento della Polizia, accorsa insieme alla Forestale.

Le indagini sono avviate, ma non essendoci telecamere dentro la struttura sembra difficile poter risalire ai colpevoli del gesto. Quale spinta pseudo animalista abbia spinto i responsabili che hanno agito nella notte non è possibile saperlo, ma è certo che da giorni attorno al Centro di recupero si erano generati molti dissapori. In particolare attraverso coloro che accusano il gestore di accudire male gli animali. Ma anche per la diatriba che da anni va avanti tra il centro e il gestore dell’area, la cooperativa San Francesco. «Quello che accaduto è molto triste – commenta Sama –. Non voglio dare colpe, ma ho dei sospetti».