Api morte a Ravenna all'improvviso. "Probabile avvelenamento"

Il presidente della coop Villaggio del Fanciullo di Ponte Nuovo lancia l’allarme: "Qualcosa di analogo è successo anche in altre zone"

L’apicoltore Gastone Liverani mostra alcune delle api morte (foto Corelli)

L’apicoltore Gastone Liverani mostra alcune delle api morte (foto Corelli)

Ravenna, 20 maggio 2022 - Nella giornata mondiale delle api non c’è una buona notizia: le cinque arnie della coop Villaggio del Fanciullo di via 56 Martiri a Ponte Nuovo sono vuote a causa dell’improvvisa morìa di api. L’episodio, di cui dà notizia il presidente della coop, Paolo Belletti, risale al 14 maggio. "Appena il volontario che se ne occupa ce lo ha comunicato – racconta Belletti –, abbiamo inviato la segnalazione al Servizio veterinario dell’Ausl e all’Associazione romagnola apicoltori (Ara). Sembra che qualcosa di analogo sia accaduto nella zona sud di Ravenna, fino a Madonna dell’Albero.

Per fortuna sono salve le 15 arnie che abbiamo a Ravenna in via Vicoli dove riusciremo a produrre miele. Crediamo si tratti di un avvelenamento grave, causato da trattamenti a piante che, soprattutto in questo periodo dell’anno, sono causa ripetuta di morìa di api. Al di là del danno agli apicoltori colpiti, l’accaduto è frutto di comportamenti irresponsabili che provocano danni irreparabili al nostro ambiente. Spero che possano essere adottati provvedimenti di repressione di questi fenomeni o almeno di sensibilizzazione degli operatori agricoli e delle loro associazioni, per richiamare tutti a un maggior senso di responsabilità e rispetto della natura". Le api si risvegliano in primavera, da aprile, e maggio è un mese molto intenso perché le fioriture sono al massimo, per cui le api possono fare scorte di polline e con il loro lavoro garantire la maggiore produttività.

"Il problema purtroppo sono i veleni e i trattamenti chimici – spiega l’allevatore hobbista Gastone Liverani, che ha scoperto per primo le api morte –. Sono solito fare un controllo al Villaggio del Fanciullo una volta a settimana e mai mi sarei aspettato di vedere quello che ho visto. È la prima volta che capita al Villaggio e, nei giorni successivi, il problema si è presentato anche nelle mie arnie ma per fortuna in forma meno devastante; così sono riuscito a salvare il salvabile. Il problema, che è legato soprattutto alle produzioni di barbabietole, frumento e grano, con un po’ di buon senso. I coltivatori devono difendere il loro lavoro per ricavarne reddito, ma basterebbe spostare più avanti i trattamenti o farli con maggior cura, evitando che il veleno si depositi sulle piccole fioriture che attirano le api o utilizzando deterrenti tipo la creolina che ha un odore particolare e per qualche giorno tiene lontane le api. Decisiva quest’anno potrebbe essere stata anche l’improvvisa ondata di calore che ha costretto gli agricoltori a prendere provvedimenti più velocemente per evitare il propagare dei pidocchi delle piante".