Aquae center, bollette folli: addio corsi di nuoto

Porto Fuori: "Saremmo passati da 6mila a 39mila euro al mese: impensabile. Ora doteremo la piscina del riscaldamento elettrico"

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Il ‘caro bollette’ ha dato un’accelerata all’Aquae Sport Center di Porto Fuori nella direzione della transizione ecologica. Non potendosi permettere bollette salatissime di acqua e gas, ha preferito anticipare i tempi dei lavori di ristrutturazione della piscina che sarà dotata del riscaldamento elettrico. C’è però un altro ‘prezzo’ da pagare: l’annullamento di tutti i corsi di nuoto e avviamento al nuoto di bambini e adulti e di quelli di aquagym, oltre che dei consueti ingressi per il nuoto libero. Saranno mantenute, invece, le attività professionali legate ai sub e agli atleti di triathlon che possono svolgersi con le mute e, quindi, con una minore necessità di alte temperature a bordo piscina. Nel complesso, si troveranno a dover ‘migrare’ altrove circa 200 persone. Almeno, fino alla prossima primavera.

"Inizialmente la nostra idea era di partire più avanti con i lavori – racconta il titolare e presidente dell’Aquae Sport Center, Gianluca Lanigra -. Poi, però, è sopraggiunta una novità che ha cambiato i nostri piani. Il gestore ci ha informato che le nuove tariffe sarebbero iniziate dall’1 ottobre anziché dall’1 dicembre come prima comunicato. Considerando che si tratta di un aumento di quattro volte e mezzo, ci siamo messi a pensare. Salendo dallo 0,60 al 2,80 al metro cubo, non saremmo stati in grado di affrontare serenamente la nuova stagione. Questo perché la bolletta mensile di circa 6 mila euro, a parità di consumi, sarebbe salita a 39 mila euro. Inaffrontabile".

Già da due anni, il centro sportivo sta investendo nella cosiddetta energia pulita, come dimostrato dalla scelta di installare due colonnine elettriche di ricarica e dalla riconversione dei mezzi aziendali, oltre che alla messa al bando della plastica. "Siamo sempre stati molto attenti a contenere gli aumenti – aggiunge Lanigra -, cambiando all’occorrenza fornitori e procedendo a ottimizzazione, ma questa volta non è bastato. Siamo contenti, però, nell’anno in cui festeggiamo i primi dieci anni, di regalarci un ‘nuovo passo’. Avremo una nuova struttura fissa che ci consentirà una maggiore stabilità di servizio. Abbandoneremo, infatti, il pallone aerostatico che ogni anno smontiamo a giugno e rimontiamo a settembre. Considerando i tempi legati a permessi e a collaudi, saremo pronti non prima della prossima primavera, quando potremo autoprodurre energia pulita grazie a pompe di calore e pannelli fotovoltaici".

Roberta Bezzi