Ravenna, 11 ottobre 2023 – Per ragioni ancora non del tutto chiarite, è andato in escandescenza, ha picchiato il padre e lo ha tenuto sequestrato in casa per quasi un’ora sotto la minaccia di un coltello. Una pericolosa impasse che si è risolta solo quando i carabinieri sono intervenuti e, come avvallato dal pm di turno Marilù Gattelli, hanno arrestato il giovane con le accuse di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e danneggiamenti aggravati.
Teatro della concitata vicenda, un appartamento di Roncalceci nel quale l’arrestato coabita con il padre. E’ lì che verso le 19 di lunedì scorso, il ragazzo - un 25enne - si è scagliato contro il genitore. Prima, a mani nude, lo ha picchiato senza andarci troppo per il sottile tanto da procurargli ferite per una prognosi iniziale di 40 giorni.
Non pago - prosegue l’accusa - ha afferrato un coltello e con quello ha tenuto sequestrato il genitore per un’oretta dentro alle mura domestiche. Almeno finché l’uomo, approfittando di un attimo di distrazione del 25enne, è riuscito a divincolarsi e a raggiungere la camera da letto al primo piano.
Forse in quel momento ha pensato di essere al sicuro: ma il 25enne, evidentemente sospinto da un’ondata di rabbia irrefrenabile, si è lanciato contro la porta sfondandola e di conseguenza riuscendo a raggiungere il padre.
Questi allora, per evitare di essere travolto dalla furia del ragazzo, ha preso una decisione drastica: quella di lanciarsi di sotto. Un volo di 3-4 metri al termine del quale è riuscito a trovare un nascondiglio evitando così di essere raggiunto di nuovo. Un escamotage che gli ha consentito di avere il tempo necessario per avvisare le forze dell’ordine. In breve sul posto sono giunte un paio di pattuglie del Radiomobile di Milano Marittima (la Compagnia rivierasca è competente su quella porzione del territorio ravennate). Il 25enne è stato così bloccato, portato in caserma per la formale identificazione, dichiarato in arresto e infine scortato fino al carcere di Ravenna in attesa di comparire davanti al giudice.
Il padre invece è stato portato in ospedale per essere visitato e medicato. In quanto ai reati contestati, il sequestro di persona prevede la reclusione da uno a dieci anni se il fatto, come ipotizzato in questo caso, è commesso su un genitore. I maltrattamenti prevedono pene da tre a sette anni. Le lesioni infine, da sei mesi a tre anni e vanno avanti d’ufficio se, come in questo caso, la prognosi è superiore ai venti giorni.
a.col.