REDAZIONE RAVENNA

Arrestato pericoloso narcotrafficante

Ricercato dal Belgio in tutta Europa, snidato dai carabinieri a Faenza. Per gli inquirenti appartiene alla mafia albanese

Arrestato pericoloso narcotrafficante

In seguito a mandato di arresto europeo delle autorità belghe per associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico e al furto aggravato, i carabinieri del nucleo Investigativo di Ravenna, in collaborazione con la polizia belga, hanno rintracciato e bloccato a Faenza un 42enne di origine albanese ricollegato a una banda che si occupava principalmente del traffico di droga. In particolare al gruppo sono stati sequestrati, nell’ambito delle operazioni belghe, 100 chili tra cocaina e speed (miscela di caffeina e anfetamina) e 265 mila euro in contanti.

Gli inquirenti nordeuropei hanno trovato anche armi, uniformi della polizia olandese, giubbotti antiproiettile e sostanze chimiche: a ulteriore dimostrazione della pericolosità e della preparazione della banda in questione. In totale l’operazione ha visto 17 arresti di cui 11 in Belgio e 6 in altri Paesi. Altri due individui sospettati di appartenere al medesimo gruppo, sono stati bloccati in Toscana. In particolare i nomi dei 17 sospettati figurano in due dossier, uno della polizia federale belga e uno della polizia locale di Anversa.

Secondo le indagini, i componenti della banda hanno legami familiari tra loro e provengono tutti da Valona. Una sorta di mafia albanese che si occupa di tutto ciò che riguarda la cocaina: dall’importazione al taglio, al riciclaggio e infine al traffico di armi. Tra le azioni attribuite al sodalizio, figurano pure episodi violenti ricollegati a criminali descritti dalle procure belghe come particolarmente pericolosi e determinati.

I nomi dei sospettati non sono affatto nuovi ai registri delle forze dell’ordine. Nel 2014, i vertici della banda erano già stati condannati a pene detentive dai 10 ai 12 anni; altri con ruoli minori avevano rimediato condanne tra i 3 e i 7 anni. Ma nemmeno così si erano scoraggiati proseguendo anzi sul loro cammino criminale.

La procura belga ha già avuto modo di definire questa operazione come il risultato di una collaborazione intensiva con Europol e con le forze di polizia straniere sparse tra Germania, Francia, Paesi Bassi e Italia appunto. Allo stesso tempo ha manifestato preoccupazione per questo tipo di clan albanesi in grado di ramificarsi ormai in tutto il mondo. Cioè non solo in Europa: ma anche America Centrale e Meridionale. Un fenomeno cioè - secondo le autorità belghe - da tenere sott’occhio.