Assembramenti in discoteca a Ravenna. Chiuso per 5 giorni un altro locale

Controlli dei carabinieri alle Indie di Pinarella: violazione delle norme sul contenimento del contagio. Stessa misura per lo Zouk di Milano Marittima e il Localito di Marina

Gli uomini dell’Arma impegnati nei controlli in una foto di repertorio

Gli uomini dell’Arma impegnati nei controlli in una foto di repertorio

Ravenna, 20 luglio 2020 - Un altro locale è finito nel mirino degli uomini dell’Arma: così la violazione delle norme anti-Covid continua a portare alla chiusura di diversi locali, molti di questi, simbolo della movida e dell’estate ravennate. Questa volta è toccato alla discoteca Indie di Pinarella di Cervia.

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Nella notte tra sabato e domenica infatti i carabinieri della locale Compagnia, in seguito a uno specifico controllo, hanno contestato alla discoteca appunto la violazione alla normativa regionale, determinando così la conseguente chiusura del locale (a cui è arrivato uno stop da cinque giorni con, in aggiunta, una sanzione amministrativa). Per le Indie, a fare scattare la contestazione, sono stati gli assembramenti. Eppure i gestori del locale alla riapertura non si erano fatti trovare di certo impreparati, anzi: al fine di limitare code e assembramenti sono state raddoppiate le porte d’ingresso (ora 4) e 2 uscite, l’ingresso stesso è esclusivamente su prenotazione e prima di poter ballare viene rilevata la temperatura. Ma, soprattutto, i gestori si erano organizzati per quel che riguarda il ballo. "È possibile ballare solo nelle tre piste del giardino – spiegano i gestori nella pagina facebook del locale –: due piste all’interno rimarranno spente ma comunque accessibili al pubblico per non creare affollamenti nelle altre piste da ballo. All’interno di ogni pista, la distanza di sicurezza minima è 2 metri". E poi gli hula-hop. "Abbiamo allestito in alto delle luci speciali che proiettano degli hula-hop a terra. Ciascuno ballerà dentro la sua area circolare, in modo da mantenere la distanza al meglio", aveva spiegato Maicol Ucci, uno dei gestori, prima della riapertura dello scorso 27 giugno. La chiusura delle Indie si accoda a quella di altri locali nell’ultimo periodo, sempre per aver infranto le misure anti-covid, come lo Zouk di Milano Marittima, il Localito Clandestino di Marina di Ravenna o il Rocksea Pub, sempre a Marina (il barista era senza mascherina). Ma in cosa consistono esattamente questi controlli anti-covid? Di certo ci sono alcuni locali o luoghi che, in particolari giornate o orari, sono densamente frequentati, in particolare come pub e street bar. Al ristorante è più facile far rispettare il distanziamento: gli arredi e i tavoli aiutano sicuramente. Nei bar da aperitivo invece la clientela è meno attenta alle regole e più fluida, si sposta, si addensa attorno a un piccolo tavolino… Insomma, l’andirivieni è più fitto. Così al momento del controllo, se si ravvisa che l’attività non stia rispettando le regole contro gli assembramenti e il contagio si può imporre la chiusura per 5 giorni, che il prefetto può scegliere di allungare fino a 30. Nel caso in cui la situazione si verifichi di nuovo, la reiterazione comporta necessariamente la chiusura per altri 30 giorni. La chiusura poi viene accompagnata da una sanzione accessoria, che va dai 400 fino ai 3.000 euro.