FILIPPO DONATI
Cronaca

Astensionismo sopra al 50%. Rimasto a casa un elettore su due . È la prima volta alle Comunali

A eleggere il sindaco si reca appena il 49,54% degli aventi diritto, in calo di 3 punti. Campanello d’allarme in vista del referendum dell’8 giugno, dove servirà il quorum.

Elettori al voto domenica mattina (Foto Giampiero Corelli)

Elettori al voto domenica mattina (Foto Giampiero Corelli)

Nella giornata della sua vittoria forse più rotonda di sempre anche il centrosinistra è costretto a fare fronte a un elemento contro cui tutta la politica è andata sonoramente a sbattere, e cioè la percentuale di astenuti, per la prima volta superiore al totale dei votanti, considerando che si è recato alle urne appena il 49,54% degli aventi diritto.

La soglia psicologia del 50% è dunque sfuggita appena per un soffio, ma poco cambia: una mole così enorme di astenuti non si era mai registrata a Ravenna, città in cui la partecipazione democratica era spesso stata ai vertici italiani e non solo.

Le recenti Regionali, cui si era recato al voto appena il 48% degli elettori, nonostante si votasse per portare al timone dell’Emilia Romagna il sindaco in carica Michele de Pascale, erano già state una sirena d’allarme. A stupire maggiormente è come a ciascuna delle recenti tornate elettorali sia andato perduto ogni volta quasi il 10% degli elettori: nel 2001, quando fu rieletto Vidmer Mercatali, la partecipazione al voto toccò l’89%, mentre cinque anni dopo, nel 2006, Fabrizio Matteucci gli succede in elezioni in cui vota solo il 70% degli aventi diritto, percentuale in linea con il 71% del 2011.

Poi qualcosa nel rapporto fra Palazzo Merlato e i cittadini si rompe: de Pascale diventa sindaco prima nel 2016 con un’affluenza pari al 61% (che scende al 53% al secondo turno), la quale poi crolla al 54% nel 2021.

L’asticella della metà più uno dei votanti è prossima a cadere (in realtà era già crollata con le regionali 2014, anomale tuttavia per molti aspetti), come poi puntualmente accaduto alle elezioni del 2024 e a queste ultime comunali.

Il crollo della partecipazione è un pessimo segnale soprattutto in vista dei referendum di giugno, dove è previsto un quorum che supera addirittura il totale degli attuali votanti.

Un simile crollo verticale era difficile da immaginare appena qualche decennio fa, quando Ravenna era uno dei più consistenti bacini di voti del Pci: alle elezioni europee del 1979, del 1984 e del 1989 Ravenna si vide addirittura assegnato il premio della Comunità europea quale comune con la più alta percentuale di votanti, consegnato al sindaco Canosani da Simone Veil in persona.

Filippo Donati