"Attese al Pronto Soccorso, mancano i medici"

Il direttore dell’ospedale di Lugo, Paolo Tarlazzi, illustra le criticità che hanno portato anche al "prestito" di camici bianchi da Faenza

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Mancano i medici. È questo l’aspetto più rilevante della situazione di emergenza che si sta riscontrando nei Pronto Soccorso della provincia dove i tempi di attesa per i pazienti si moltiplicano sempre di più. "Non riusciamo a reperire medici – sottolinea il direttore dell’ospedale di Lugo, Paolo Tarlazzi –. Fra aziende ce li litighiamo. Quelli disponibili vanno dove le condizioni di vita sono migliori e sono pagati di più. E la normativa ci impedisce di fare lavorare anche quei pochi ormai che hanno deciso di non sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid obbligatoria per il personale sanitario". Le ore di attesa lamentate dai pazienti costretti a sostare nelle barelle si scontra con una realtà "difficile – aggiunge Tarlazzi – non solo a Lugo ma diffusa su tutto il territorio nazionale. In servizio al Pronto Soccorso dell’Umberto I ci sono 9 dirigenti medici di ruolo a cui si aggiunge la direttrice, la dottoressa Ivana Valenti, che partecipa ai turni. Si tratta di medici esperti e formati il cui numero però non è sufficiente a coprire le necessità. A loro si affiancano 2 medici di emergenza del territorio, quelli che lavorano sulle automedicalizzate che non sono dipendenti dell’azienda e la cui flessibilità si è recentemente irrigidita e 5-6 giovani medici di continuità assistenziale specializzandi in Anestesia e rianimazione, alla loro prima esperienza, che riescono a dedicare al Pronto Soccorso solo un impegno residuale rispetto all’attività di studio. Il monte ore complessivo garantito da tutti al netto delle ferie, non riesce a coprire le esigenze di turnazione. Per questo abbiamo chiesto supporto da Faenza che ci ha fornito medici aggiuntivi. La collaborazione continuerà anche in futuro. Se per il sindacato Uil Funzione pubblica si tratta di una difficoltà, noi interpretiamo tale collaborazione come un valore aggiunto". Il sindacato aveva sottolineato le difficoltà del Pronto Soccorso, compreso il "prestito" dei medici da parte di Faenza, oltre alle lunghe attese lamentate dagli utenti.

"Per quanto riguarda queste ultime – continua Tarlazzi – lo scorso aprile avevamo stabilito con i direttori delle varie unità un numero minimo di posti letto garantiti a supporto del Pronto Soccorso in cui a primeggiare era la medicina interna. La situazione era migliorata, poi la ripresa del Covid ha messo in crisi il sistema. Siamo stati costretti ad aprire 2 bolle riservate a pazienti positivi al Covid che ci impediscono ora di garantire quei posti letto. Il nostro obiettivo è di arrivare al termine del periodo estivo per avere poi a settembre una disponibilità maggiore di medici e infermieri. Per la fase autunnale, infatti, aspettiamo di fare i conti non solo col Covid ma anche con le influenze. A tal proposito stiamo lavorando al rilancio di una campagna vaccinale per somministrare le quarte dosi di vaccino aggiornate ai ceppi in circolazione". Intanto la situazione di difficoltà dei Pronto Soccorso della provincia è arrivata sui banchi della giunta regionale. Il consigliere Andrea Liverani della Lega ha presentato un’interrogazione per sapere come intenda affrontare la situazione "nell’interesse della salute pubblica" .

Monia Savioli