Ausl, il superlavoro dei medici In media 105 ore extra a testa

In totale sono 250mila, che diventano 282mila se si sommano i dirigenti sanitari. E 145mila ferie non godute

Ausl, il superlavoro dei medici  In media 105 ore extra a testa
Ausl, il superlavoro dei medici In media 105 ore extra a testa

In media un medico dell’Ausl Romagna nel 2022 ha fatto 105,65 ore di straordinario. Un dirigente sanitario, invece, 84,31.

Lo dicono i dati della Regione relativi alle ore di straordinario non liquidate e alle ferie non godute al 31 dicembre 2022. Va detto che il caso dell’Ausl Romagna non è isolato: il record in Regione è dell’azienda ospedaliera di Bologna, i cui medici hanno lavorato per 191,58 ore in media oltre il debito contrattuale. Il paragone, però, non migliora la situazione, anzi: casomai è uno dei tanti segnali della carenza di professionisti sanitari, un tema di cui si parla da anni.

Secondo i calcoli della Uilfpl sui dati regionali, i 2.374 medici dell’Ausl Romagna hanno lavorato complessivamente per 250.813 ore non liquidate oltre il termine contrattuale, mentre i 381 dirigenti sanitari (tra cui rientrano tra gli altri psicologi, biologi e farmacisti) 32.038. La somma arriva quindi a 282.851, "che equivalgono – spiega il segretario generale Uilfpl Emilia- Romagna Paolo Palmarini – al lavoro di circa 170 professionisti. E queste sono solo le ore non liquidate: un’altra quota di ore extra è stata invece liquidata".

Veniamo, quindi, a un altro nodo: le ferie maturate e non godute, sempre al 31 dicembre 2022. Per i 2.374 medici dell’Ausl Romagna sono in media 55,23, ovvero in totale 131.116. Per i dirigenti sanitari invece la media è di 38,47 giorni, per un totale di 14.657. La somma ammonta a 145.773.

Già qualche mese fa erano usciti alcuni dati sul personale sanitario, tecnico, amministrativo e gli oss dell’Ausl Romagna, che secondo i numeri della Regione rielaborati da Uilfpl ha lavorato complessivamente per 608.421 ore di straordinario e non ha goduto di 473.954 giorni di ferie.

Numeri da capogiro che pesano sulle spalle dei professionisti e anche nei bilanci dell’azienda.

"C’è poco da commentare, i numeri parlano da soli – dice Palmarini, segretario generale Uilfpl Emilia-Romagna –. Occorre investire sul personale, altrimenti la situazione rischia di aggravarsi. Le ore di straordinario devono rientrare in limiti più fisiologici. E gli abbandoni dei medici sono motivati anche da ritmi di lavoro che faticano a coincidere con il tempo da dedicare alla propria vita privata". Negli ultimi anni l’Ausl ha comunque assunto nuovo personale e ha indetto parecchi concorsi. "Ma per quanto l’azienda abbia assunto nuovo personale, i numeri sono chiari – aggiunge Palmarini –: mancano ancora dei lavoratori. I numeri ci dicono che bisogna assumere di più".

Alfredo Panissa, coordinatore Uil medici Emilia-Romagna, sottolinea che "per i dirigenti sanitari questi numeri sono ancora più critici, perché mentre sul comparto (le altre categorie di lavoratori della sanità, ndr) il tipo di contratto permette di accumulare le ore negli anni, per medici e dirigenti sanitari alla fine dell’anno le ore si azzerano: questi numeri relativi alle ore extra lavorate e non liquidate sono quindi dovuti soltanto al 2022, e non agli anni precedenti". Ne deriva che le ore non potranno essere pagate neanche nei mesi o negli anni a venire: "I numeri certificano una situazione di grande criticità sul sistema sanitario regionale, non solo in Romagna ma in tutte le aziende – aggiunge Panissa – e se non ci saranno correttivi rapidi non potremo poi stupirci se ogni giorno qualche medico si dimette per andare a lavorare in situazioni in cui a fine anno mediamente non regala all’azienda 105 ore". Mentre le ferie "si accumulano e soprattutto in prossimità della pensione ci sono medici che ne hanno centinaia: questo crea poi ulteriori problemi". Panissa conclude: "In Ausl Romagna mancano circa 150 medici, è un dato grossolano ma questo è. Poi è ovvio, ci sono situazioni più critiche come i Pronto soccorso, le Medicine e le Rianimazioni, ma il problema c’è per tutti".

Sara Servadei