Ravenna, avvisano i familiari della sua morte: ma è vivo

I carabinieri si sono presentati a casa dopo un incidente. La ’vittima’, 44enne lughese: "Valutiamo un esposto, certi errori non vanno commessi"

Gli operatori di un’ambulanza al lavoro in una foto di repertorio

Gli operatori di un’ambulanza al lavoro in una foto di repertorio

Ravenna, 20 settembre 2022 - "Io? Sono vivo e vegeto, nonostante per qualche ora mi avessero già fatto il funerale". Emanuele Assirelli, 44 anni, operaio di Lugo, cerca di trovare un sorriso. "Anche – dice subito – se non è facile vista la tragedia accaduta ad Alexandru". Romeno, quest’ultimo, tre anni meno del primo, vittima sabato pomeriggio di un incidente fatale a Sasso Morelli, frazione imolese. Ma fino all’ora di cena dello stesso giorno, per tutti il morto era Emanuele, vittima a sua volta di una paradossale svista e scambio di persona. "Ancora adesso – racconta – mi chiama la gente e mi chiede: ma allora sei vivo... I miei genitori hanno rischiato un malore, così la mia ex moglie. Non si può commettere certi errori, siamo pronti a presentare un esposto contro i carabinieri".

Piano, un passo indietro.

Alexandru, bracciante agricolo alle dipendenze dell’azienda di famiglia di Emanuele, alcuni giorni fa viene a sapere che il lughese sta per vendere il vecchio scooter, un Honda 125. Manna dal cielo per uno che, dopo aver spedito l’auto alla sorella, tutti i giorni fa chilometri in bici per andare a lavorare e per le altre commissioni, pioggia e sole non importa. Quello è l’unico mezzo e tant’è. "Mi chiamò tramite mio fratello – riprende Emanuele – e mi disse che non appena prendeva lo stipendio mi comprava lo scooter". Detto, fatto. Venerdì 16 i due si incontrano, vanno dai carabinieri per denunciare lo smarrimento del certificato di proprietà e con quello all’Aipa di Imola con i restanti documenti per il passaggio. Lo scooter ora è regolarmente del romeno che andrà materialmente a prenderlo l’indomani a Sesto Imolese.

"Saranno state le 16.30, il tempo di fare qualche centinaio di metri ed è finito in un canale su via Sguazzaloca. Purtroppo non c’è stato nulla da fare". In quel momento ecco succedere lo scambio di persona. "Nel libretto c’era ancora il mio nome e forse – prova a trovare una spiegazione Emanuele –, visto che il passaggio di proprietà l’avevamo fatto la sera prima, non risultava ancora". Insomma, per i carabinieri lo scooter era di Assirelli e quello alla guida doveva essere lui. A Lugo viene avvisata la ex moglie che deve lasciare il bimbo piccolo in casa ai vicini per correre sul luogo dello schianto in preda al panico.

Poco dopo la notizia della (non) morte del 44enne arriva ai genitori, al fratello, allo zio. Lo strazio più totale. "Sabato sera, mentre ero a una festa – continua il lughese –, mi chiama mio zio, era felicissimo di sentirmi, non capivo. Mi dice: vieni a Sesto, è capitano un ’casino’. Quando sono arrivato c’era l’ambulanza e tutti i miei parenti in lacrime". Questa volta, però, il pianto era di gioia nel rivederlo. Perché la vittima non era lui. "Alexandru era una gran brava persona, ottimo lavoratore. Il mio pensiero va a lui". Ma non finisce qui. "Valuteremo con un avvocato un esposto contro chi ha sbagliato, certi errori non si possono commettere. Così si richia di far morire persone di crepacuore".