
Il canile di Ravenna in una foto d’archivio Da tempo la struttura accoglie cani difficili di cui le famiglie non riescono più a occuparsi
Il cane è pericoloso, ha ferito almeno un suo simile e non si fa prendere neppure dal padrone, che ha deciso di lasciarlo al canile perché è diventato di difficile gestione. Ma neanche gli operatori riescono ad avvicinarlo: e così per recuperare il molosso, uno dei due che il 13 marzo scorso aveva ferito gravemente un altro cane in un’area addestramento di Lido Adriano, dovrà intervenire un veterinario con l’utilizzo della ’teleanestesia’. Ovvero: lo colpirà con un dardo che lo addormenterà, in modo da riuscire a portarlo al canile. L’operazione costerà al Comune 230 euro, ed è l’epilogo di una storia che aveva spaventato i proprietari di cani che frequentano l’area di addestramento ’Il Voltone 3’ di Lido Adriano. E più in generale è sintomatica di un problema di cui si è parlato sempre più spesso negli ultimi anni: ovvero i cani di grossa taglia di difficile gestione, problematici o non addestrati con le dovute attenzioni e accortezze, che vengono abbandonati al canile da padroni che non riescono più a prendersene cura. Al canile, dove ci sono diverse situazioni di questo tipo, il recupero dell’animale è difficile e talvolta impossibile: il destino per alcuni di loro è passare il resto della propria vita in gabbia.
In questo caso i cani da condurre al canile sono due, meticci di grande taglia: Jack e Buck, di uno e due anni. Ma il problema è uno dei due, che "non è facilmente avvicinabile dagli operatori del recupero cani, né dallo stesso proprietario – si legge in un documento del Comune –, che non ha pertanto la possibilità di condurlo al canile comunale".
I due animali in questione a marzo avevano ridotto in fin di vita un cagnolino che si trovava nell’area addestramento cani, un epagneul breton di 6 anni che si era salvato dopo aver trascorso diversi giorni in una clinica veterinaria di Russi.