Ravenna, 15 giugno 2022 – Colpo di scena nel caso di Matteo Ballardini, il ragazzo di 19 anni morto per overdose da metadone il 12 aprile 2017 a Lugo (Ravenna) dopo diverse ore di agonia in auto . La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio a un nuovo processo la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Bologna nel processo che vedeva imputati quattro amici del ragazzo. Questi, secondo l’accusa, quella notte lo avevano abbandonato nell’auto volutamente parcheggiata fuori mano , dove il giorno poi era morto. In appello erano state ridotte notevolmente le pene escludendo l’omicidio volontario con dolo eventuale.
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La decisione era stata impugnata dal procuratore generale Valter Giovannini: ora la Cassazione ha accolto il ricorso. In primo grado Beatrice Marani era stata condannata a 15 anni e quattro mesi per omicidio volontario con dolo eventuale, ridotta a quattro anni e dieci mesi con l’accusa derubricata a morte come conseguenza di altro reato, cioé la cessione del metadone. Leonardo Mortara dai 14 anni e 20 giorni sempre inflitti dal Gup di Ravenna Janos Barlotti, aveva avuto in appello una condanna a un anno per spaccio di cocaina e omissione di soccorso aggravata; infine Giovanni Simone Palumbo e Ayoub Kobabi avevano visto le loro condanne riformate da nove anni e quattro mesi a otto mesi, sempre per omissione di soccorso. Nel suo ricorso Giovannini aveva sostenuto la sussistenza dell’ omicidio con il dolo eventuale e aveva sottolineato che i quattro giovani avevano "giocato con il povero ragazzo a una sorta di roulette russa» , e che avevano agito "con la piena consapevolezza" che Ballardini, lasciato in auto senza chiamare i soccorsi, potesse morire, "come poi fatalmente accaduto".