
Il decreto del governo è frutto della trattativa con la Ue
Si avvicina il momento della verità per le concessioni balneari. Avrebbe già incassato il bollino della Ragioneria e marcerebbe verso il Consiglio di Stato per un parere sulla conformità, la bozza del decreto dei ministeri delle Infrastrutture e delle Finanze che regolamenta la partita dei ristori per le concessioni balneari, al centro da mesi ormai, di una complicata negoziazione tra Roma e Bruxelles. Così spiegano fonti vicine alla Lega e al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. I contenuti restano blindatissimi ma, a quel che risulta, vi potrebbero essere da un lato indennizzi più circoscritti e parametrati su beni non amovibili e di difficile rimozione ma dall’altro una sforbiciata ai canoni demaniali per le concessioni a fini turistici. "Non abbiamo notizie certe al riguardo – spiega il presidente di Fiba, la Federazione italiana imprese balneari aderente a Confesercenti, Massimo Rustignoli – ma la riduzione dei canoni, mai messa sul tavolo, ci sorprenderebbe molto. Così come ci pare davvero strano che venga meno, nel nuovo testo, la previsione di un indennizzo per gli investimenti non ancora ammortizzati e relativi a tutte le immobilizzazioni materiali e immateriali. Non commentiamo informazioni che non possiamo verificare direttamente su un testo ufficiale che ad oggi non c’è".
Nel testo l’indennizzo verrebbe circoscritto ai soli beni materiali e non più, come in passato, includendo anche i software, i brevetti, i marchi. Ma la cosa che più stupisce è la sforbiciata ai canoni di concessione che verrebbero ridotti anche del 40%, cosa alquanto strana se si pensa che le categorie erano disponibili ad una revisione al rialzo.
Giorgio Costa