Ravenna, bambino insultato da un papà. La partita si rigioca

Il match verrà ripetuto, e in campo si stringeranno la mano anche i genitori

Ravenna, bambino insultato: la partita si rigioca (foto di repertorio)

Ravenna, bambino insultato: la partita si rigioca (foto di repertorio)

Ravenna, 21 marzo 2019 - Una pagina di sport da riscrivere, magari con più calma, a mente fredda e lucida, per riportare in campo solo gioco e divertimento. E che Usd Classe e Asd Punta Marina avranno occasione di riscrivere oggi alle 17.30 al campo di Punta Marina, dove verrà nuovamente disputata la partita tra gli esordienti misti terminata in malo modo domenica scorsa. Durante il match infatti, che aveva visto sfidarsi ragazzini delle scuole medie, erano volate parole grosse e soprattutto insulti rivolti a un ragazzino con i capelli lunghi, definito da un genitore della squadra avversaria «femminuccia» e invitato ad «andare a fare danza». Frasi che hanno convinto la squadra in cui milita il giovane, l’Usd Classe, ad andarsene, perdendo la partita a tavolino.

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«Ho ritenuto che non ci fossero più le condizioni per giocare – spiega Nicola Di Pietro, l’allenatore dell’Usd Classe che ha preso la decisione di andarsene domenica –. Era stata una partita molto tesa, con discussioni tra i ragazzi e anche col pubblico. Quelle frasi sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non era più un contesto adatto a dei ragazzini. Sono convinto che quando si lavora con dei giovanissimi non occorra solo farli giocare, ma serve anche un lavoro sociale che va al di là della partita: sono convinto di aver preso la decisione giusta, e mi sono assunto le responsabilità di questa scelta anche di fronte all’eventuale disapprovazione del mio gesto da parte della Federazione».

In realtà il settore giovanile e scolastico della Figc ieri con una nota ha condannato gli insulti al giovanissimo: è infatti stata proprio la Federazione a decidere di rigiocare la partita. «In questi giorni abbiamo incontrato i presidenti delle due società, e abbiamo trovato disponibilità a chiarire e mettere a posto le cose – spiega il coordinatore Regionale Massimiliano Rizzello –. Oggi a Punta Marina ci saremo anche noi, e come segno di pace i ragazzi scenderanno in campo accompagnati dai genitori e si stringeranno la mano. In questo modo vogliamo stemperare le tensioni che ci sono state».

Nell'attesa del match i ragazzi hanno ovviamente ripreso ad allenarsi. «Erano con me al campo lunedì sera e anche oggi (ieri per chi legge, ndr) – prosegue Di Pietro, allenatore del Classe – e ho detto loro di stare tranquilli e di non agitarsi per questo genere di litigi, perché purtroppo sul campo di calcio possono capitare. Personalmente voglio specificare che non provo assolutamente nessun tipo di rancore verso il Punta Marina». Un po’ di timore però, da entrambe le parti, c’è: non tutti i dissapori, specialmente quelli tra giovanissimi, si risolvono con una stretta di mano. «Spero solo che la partita di oggi non riaccenda la rabbia e il clima teso di domenica scorsa – aggiunge Di Pietro – e che al contrario possa essere una bella occasione per divertirsi per i ragazzi».

Nel frattempo in questi giorni la famiglia del ragazzo insultato ha deciso di non denunciare il genitore del Punta Marina che l’ha offeso domenica: «Mio figlio ora vuole solo dimenticare quello che è successo – spiega la mamma – quindi abbiamo deciso di metterci una pietra sopra». Nella speranza che la partita di oggi possa riportare la serenità tra le due squadre.