"Bandiere, sui rioni divisi si è deciso troppo in fretta"

Aldo Ghetti, oggi coordinatore della Deputazione del Niballo e a lungo a capo del servizio cultura: "È la prima volta che si rompe la coesione cittadina".

"Bandiere, sui rioni divisi  si è deciso troppo in fretta"

"Bandiere, sui rioni divisi si è deciso troppo in fretta"

Continua a tenere banco la questione legata all’iscrizione individuale dei cinque rioni alla federazione degli sbandieratori, decisione assunta dal Comitato del Niballo lunedì scorso. Sul tema è intervenuto anche Aldo Ghetti, oggi coordinatore della deputazione del Niballo ma a lungo capo del servizio cultura comunale con specifico riferimento al Palio, e titolare di altri incarichi di rilievo.

La recente decisione del comitato Palio con i voti favorevoli di Giallo, Verde, Nero e Gruppo Municipale è stata dipinta come una svolta epocale.

"Lo è perché per la prima volta rompiamo l’identità cittadina. Come città siamo fondatori della Federazione e questa decisione spezza questa continuità togliendo la coesione al gruppo. A questo punto il gruppo non sarà più combattivo per selezionare i migliori sbandieratori e poi presentarsi unito all’esterno, nessuno si preoccuperà della difesa dei colori della città".

Luca Menghi ha sostenuto però sulle nostre pagine che la scelta di ‘correre da soli’ ha portato a Lugo e altrove un aumento del livello tecnico.

"I rioni di Faenza però costituiscono un patrimonio di aggregazione cittadina enorme. E tecnicamente Faenza ha un livello altissimo. È ovvio che da un punto di vista puramente atletico ci potrebbe essere un miglioramento ma ci basiamo solo su questo o facciamo anche un ragionamento identitario?".

Quindi come giudica questa decisione?

"Temo che sia stata presa troppo d’impulso".

Si è fatto un’idea sul perchè la Fisb ha respinto l’iscrizione di Faenza?

"Il fondamento giuridico adottato dalla Federazione per escludere Faenza è discutibilissimo. E oltretutto non sono state seguite le procedure tipiche di un’associazione. Ci voleva almeno una delibera del consiglio direttivo della Fisb, che permettesse al socio di ricorrere in assemblea. In questo caso stiamo parlando di una comunicazione. E a mio avviso le motivazioni sono infondate. Inoltre è improponibile sul piano dei rapporti personali affrontare così la questione con una città fondatrice e Campione d’Italia".

Ha avuto modo di vedere questa comunicazione?

"Non l’ho vista personalmente, ma il punto è il rigetto dell’iscrizione di Faenza. Non è stato cambiato lo statuto federale e non è cambiato lo stato di Faenza rispetto allo scorso anno. Perchè quindi non è stato fatto presente prima? La procedura per come mi è stata raccontata lascia molte perplessità".

Qualcuno sostiene che la Federazione abbia il dente avvelenato per la partecipazione degli sbandieratori faentini alla Coppa del mondo in Qatar.

"Io temo che possa trattarsi di una forma di ripicca, ma è una mia opinione. il Qatar non è mai stato citato dalla Federazione e la partecipazione di Faenza è stata sostenuta dai rioni e dal Consiglio dei Dieci, quindi ci sono atti giuridici. La questione ufficialmente riguarda altro".

Nel regolamento non si parla di decisioni con almeno 5 voti o all’ unanimità?

"Un’organizzazione può decidere di votare a maggioranza semplice un procedimento urgente. Sarebbe stato però meglio che i rioni avessero lasciato al Comune la possibilità di fare ricorso. Ora noi avremo bisogno di una giuria federale per le gare interne. E se la Fisb non accetta l’iscrizione di qualche rione faentino? Diventa difficile rispondere. Se anche l’iscrizione di un rione fosse respinta dovranno darci una deroga. Sembra che la federazione abbia voluto lavorare per rompere la coesione cittadina".

A proposito di questo, ritiene opportuno che una persona che ha anche incarichi nella Federazione possa votare in comitato Palio su questo?

"Non commento"

C’erano i gli estremi per fare un ricorso al Tar?

"C’erano ma la proposta è stata respinta dai rioni. Dopodiché si è presa quella decisione, secondo me anche frutto di pressioni che sono arrivate dall’esterno. Il comune con i propri legali era sicuro almeno di ottenere una sospensiva, e così si sarebbe obbligata la federazione ad esplicitare meglio gli atti. Per volontà dei rioni però si è rinunciato e il Comune non ha inteso andare contro la volontà rionale".

Cosa prova alla luce della situazione odierna?

"Le decisioni singole nessuno le discute, Ciascuno ha votato secondo i propri principi. Alla fine ha prevalso la linea dell’individualismo, e non quella della città unita. Provo dispiacere".

Quali sono gli scenari oggi all’orizzonte?

"Io mi auguro che la Fisb invii una giuria in deroga a giugno, in modo che alle modifiche ci si possa pensare a settembre".

Damiano Ventura