Barattoni, Bakkali, Rontini e Proni Ecco i quattro nomi per la volata Pd

La federazione provinciale li segnalerà lunedì al segretario regionale Tosiani che li valuterà

Migration

Alessandro Barattoni, Manuela Rontini, Eleonora Proni, Ouidad Bakkali. Sono i quattro nomi che la federazione provinciale Pd segnalerà lunedì al segretario regionale Tosiani, che li valuterà insieme a tutti gli altri arrivati dalle federazioni emiliane romagnole per poi inviare questa prima scelta a Roma. È quanto scaturito dall’incontro dei segretari comunali convocato dal segretario provinciale Barattoni nel rispetto della road map nazionale del Pd. Fino a tre giorni fa, tra i candidabili veniva inserito l’assessore regionale alle Infrastrutture e Turismo Andrea Corsini. Ma prima il regolamento nazionale voluto dal segretario Letta che ha escluso (salvo deroghe) i consiglieri e assessori regionali dalle candidature, poi lo stesso Corsini ha annunciato di voler proseguire il lavoro in Regione, visto lo stretto rapporto che lo lega al presidente Bonaccini (anche lui non intenzionato ad andare a Roma).

Barattoni, Bakkali e Rontini sono nomi già indicati come possibili candidati per i seggi uninominali di Camera e Senato (soprattutto i primi due). Il nome della sindaca di Bagnacavallo è rimasto nell’ombra ma la considerazione Pd della Proni è da sempre molto elevata. Sulla carta ci sono i due seggi uninominali e il listino proporzionale, ma giorno dopo giorno la situazione si modifica a velocità incredibile.

I ravennati la ‘quadra’ l’hanno sempre trovata, ma questa volta ci sono troppe variabili. Intanto, verrà eletto un numero minore di parlamentari (da 67 a 43 in Emilia Romagna) il che coinvolge naturalmente anche il Pd. Altra variabile: l’espressione ‘collegi sicuri’ ormai si usa esclusivamente in Emilia Romagna e Toscana. Quelli di Ravenna sono considerati seggi blindati, soprattutto se il Pd si presenterà con una coalizione. Ciò significa, però, che se Letta ha qualche candidato da eleggere lo presenterà per forza da queste parti. In queste ore circolano due nomi: Luigi Di Maio (dato per certo in almeno cinque collegi…) e Vasco Errani di Articolo Uno. Nervi tesi e bocche chiuse. Fino al 10 agosto non ci saranno certezze per nessuno, o quasi. Anzi, assisteremo a nomi certi che scompariranno per fare posto ai più impensati. Anche perché, di fronte agli ultimi sondaggi e all’ipotesi che vinca il centrodestra, chi pensava comunque a un posto da sottosegretario o da ministro, cerca ora un collegio ‘sicuro’. Che però non sono infiniti.

lo.tazz.