"Se mi sento favorito? Ora parto come primo e unico candidato sindaco". Alessandro Barattoni risponde così quando gli viene chiesto se si sente in pole position in vista delle elezioni amministrative del 2025. Il centrosinistra a trazione dem - "per quanto riguarda le alleanze sono aperto al confronto con tutti" - ha già calato l’asso, indicando l’attuale segretario provinciale (che non lascerà il ruolo) come possibile sostituto di Michele de Pascale. Al di là delle dichiarazioni di prammatica, l’incontro con la stampa diventa pepato quando Barattoni chiama in causa degli avversari. "Il centrodestra non parla mai di quello che vuole fare per Ravenna. Forse non ha idee?".
Il neo candidato, indicato sabato all’unanimità dell’assemblea del Pd, è critico anche rispetto "alla capacità che gli esponenti locali di minoranza hanno di fare presa sui colleghi di Roma". E qui si apre il capitolo dell’alluvione, con uno scontro, iniziato mesi fa, su quale cifra massima rimborsare per i beni mobili danneggiati dall’acqua; alla fine è stato approvato il riconoscimento di 6mila euro come importo forfettario. Una cifra troppo bassa per il centrosinistra e per i comitati degli alluvionati. "Dalla prossima settimana – annuncia Barattoni –, presenteremo una mozione in tutti i consigli comunali per tenere alta l’attenzione sui beni mobili. Lo dobbiamo alla Romagna e agli alluvionati".
Il dem giudica "un scandalo" il fatto che il Ministro per la protezione civile, Nello Musumeci, "manchi dalle zone alluvionate da un anno. Forse non si fa vedere per la vergogna che prova per la frase che la Romagna usa ’il governo come bancomat’?". A sollecitare una visita di Musumeci "dovrebbero essere i rappresentanti locali di centrodestra. Vedo che invece preferiscono parlare di me. Non c’è problema, anzi, magari in questa maniera spenderemo meno in pubblicità", dice ironico. Tra i temi che i rappresentanti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia evitano di trattare c’è quello degli sbarchi. "Non parlano del 13° sbarco di navi di ong. Ci fossimo stati noi al governo avrebbero inscenato manifestazioni ogni giorno".
Ancora: "Non hanno votato nemmeno la delibera sulla compensazione dei prezzi presentata dall’assessora Del Conte. Sembra quasi che si augurino che le opere pubbliche non vadano in porto". Barattoni ha già detto che intende lavorare nell’ottica dei due mandati. Anche perché, aggiunge proprio Federica Del Conte, che sabato ha presieduto l’assemblea comunale, "ci sono impegni presi con gli elettori da portare avanti, e c’è una mole straordinaria di investimenti - oltre 100 milioni - da concretizzare". Dopo le regionali del 17 e 18 novembre, l’attuale sindaco de Pascale (candidato alla presidenza della Regione) passerà la mano, indipendentemente dall’esito del voto. Ci sarà dunque una fase di transizione da affrontare. "Ravenna non sarà abbandonata e non lo è nemmeno ora. Michele de Pascale è sicuramente molto impegnato, ma è sempre presente. Dopo le regionali la giunta continuerà a lavorare con i poteri che ha oggi". I candidati in consiglio regionale verranno decisi dalla direzione provinciale, da convocare dal 20 al 30 settembre. I temi del programma illustrati da Barattoni verteranno attorno a nuovi bisogni, opportunità di sviluppo del porto e della logistica - il candidato cita, vista l’importanza, la nomina del presidente dell’Autorità portuale prevista a fine anno -, ambiente. Per il centrodestra il suo è un nome che scalda solo gli elettori del centrosinistra. "Da 41 anni mi sveglio nel comune di Ravenna. Non ho pretese di essere conosciuto in tutti i settori, ma a certi mondi sono vicino per mia propensione. E comunque non ho mai girato con lo scafandro".
Luca Bertaccini