
Focaccia (comitato ’Per chi ama Milano Marittima’): "Venerdì manifestazione di civiltà, non di rabbia. Serve un intervento strutturale su sicurezza e decoro".
Francesco Focaccia, presidente del comitato ’Per chi ama Milano Marittima’: che bilancio fate della Notte Rosa? "È stata, come sempre, un evento importante per la Riviera, ma non possiamo nascondere che anche quest’anno alcuni episodi hanno evidenziato fragilità strutturali nella gestione della sicurezza urbana. Non è questione di criminalizzare un evento o una festa, ma di osservare con onestà ciò che accade in certe fasce orarie, soprattutto nei luoghi più frequentati dai giovani".
Il comitato pone il problema della sicurezza a Milano Marittima. La località ha toccato il suo punto più basso? "Non vogliamo pensare in termini di “punto più basso”. Vogliamo parlare di un punto di svolta. C’è ancora tanto da difendere e valorizzare, ma serve la consapevolezza che non si può più rinviare un intervento strutturale su sicurezza, decoro e qualità dell’offerta. La città ha potenzialità immense, ma non possiamo continuare a ignorare i segnali di malessere che arrivano dalla cittadinanza e dagli operatori". L’ordinanza del Comune - definiamola anti-rumore per semplicità - non ha risolto molto: cosa chiedete e a chi? "Crediamo che le ordinanze siano strumenti utili solo se inseriti in un piano più ampio e condiviso. La vera svolta non può arrivare da un foglio di carta, ma da un confronto aperto, continuo, concreto tra amministrazione, forze dell’ordine, comitati, associazioni di categoria e cittadini. Chiediamo ascolto reale e un metodo di lavoro stabile, non misure d’emergenza".
In sostanza chiedete più forze dell’ordine in strada? "Sì". Telecamere? "Il Comune aveva annunciato la loro installazione: ancora non è stato fatto". Quali sono le aree più problematiche a Milano Marittima? "Il lungomare e dove, in generale, si concentrano i locali notturni. Perché poi i problemi nascono con il deflusso delle persone". Nelle chat di chi vive e lavora a Milano Marittima è una denuncia continua di episodi di criminalità, degrado e inciviltà: durante la Notte Rosa ci sono state situazioni particolarmente problematiche? "Non ci sono stati episodi diversi dal solito. Certo niente di paragonabile all’aggressione di Giovanni Baldi del Casablanca: un fatto che ha incendiato gli animi".
Venerdì manifesterete (ritrovo alle 18.30 alla Rotonda Primo Maggio). Nell’invito parlate di amministrazione assente: vi siete mai parlati? "Con l’amministrazione ci sono stati dei contatti, anche recenti. Il nostro intento non è entrare in conflitto ma chiedere con forza una presenza più visibile, più vicina, più efficace. La manifestazione è un grido d’allarme civile, un invito a prendere atto della realtà. Non vogliamo creare spaccature, ma chiedere una svolta nel metodo: serve un tavolo permanente con le realtà del territorio. Basta iniziative calate dall’alto. Sarà un sit-in. L’abbiamo organizzato alle 18.30 così da arrecare il minor disagio possibile. Sarà una manifestazione di civiltà, non di rabbia".
Quali colpe hanno gli imprenditori? Prezzi bassi, drink scadenti, clientele difficili attratte dal low-cost. "Come Presidente del Comitato, il mio ruolo è focalizzato sulla sicurezza pubblica e sul benessere collettivo della località. Da tempo chiediamo un maggiore presidio del territorio, controlli più efficaci e una risposta coordinata ai fenomeni di degrado. Detto ciò, da imprenditore nel settore immobiliare e mediatore del mercato turistico, posso dire che anche l’offerta – in termini di immagine, prezzi e qualità – contribuisce a definire l’identità della località e il tipo di pubblico che si attrae. Ma oggi non è il momento di puntare il dito, bensì quello di riconoscere che siamo tutti parte della stessa comunità. Solo insieme – cittadini, imprenditori, istituzioni – possiamo riportare Milano Marittima alla qualità e al prestigio che merita. Siamo nati per difendere il valore di Milano Marittima. Siamo persone che vivono qui, che lavorano qui, che hanno scelto di esserci. Non accettiamo più che i problemi vengano negati o minimizzati".
Luca Bertaccini