Caro benzina, il prezzo tocca i due euro. Ecco i listini

Ravenna, in una settimana l’aumento è stato del 15%. I gestori: "La gente fa rifornimenti più contenuti"

Caro benzina: l'aumento dei prezzi nei vari distributori

Caro benzina: l'aumento dei prezzi nei vari distributori

Ravenna, 6 marzo 2022 - ​La guerra in Ucraina. Il barile oltre i 100 dollari. La benzina – e ora anche il gasolio – oltre il muro dei 2 euro al litro. Gli elementi dell’equazione sono questi. Non si scappa. In una settimana, i prezzi dei carburanti sono aumentati del 15 per cento. E la nostra provincia non fa eccezione. I listini vengono aggiornati senza soluzione di continuità, quasi quotidianamente. Un litro di benzina ‘servito’ in autostrada ha raggiunto una media di 2,280 euro.

Di fronte a queste ‘vette’ mai viste e mai toccate, non ci sono tanti commenti da fare. Certo, i prezzi sono aumentati in maniera proporzionale, dunque sarà sempre possibile trovare qualche pompa che propone soluzioni più vantaggiose rispetto ad altre. Ma, psicologicamente, diventa ‘catastrofico’ effettuare un pieno. Gli analisti hanno stimato in 400 euro il salasso ‘extra’ per una famiglia media. Di sicuro, a Ravenna, trovare un litro di benzina in modalità self ad un prezzo inferiore a 1,800 euro, da qualche giorno è impossibile.

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La maggior parte delle stazioni ha già sforato quota 1,900. La soglia psicologica dei 2 euro, per qualcuno è già una realtà. Per gli altri è solo questione di ore. Allo stesso tempo è impossibile trovare un litro di diesel sotto l’1,800 al litro. Esattamente un anno fa, per un pieno di benzina, occorreva una cifra a cavallo dei 60 euro. Oggi ce ne vogliono 76. In 12 mesi, l’aumento è stato del 26%. Una impennata del genere, in un intervallo temporale così circoscritto, non si era mai verificata. Un altro esempio? Sembra ieri che abbiamo disfatto l’albero di Natale e che abbiamo smontato il Presepe. Ebbene, in meno di 3 mesi, l’aumento di verde e di diesel è stato di oltre il 10%. Per fare un pieno, occorrono 8 euro in più rispetto a Natale. L’incremento clamoroso dei prezzi, ha portato a cambiare anche qualche abitudine. Magari si cerca di usare di meno la macchina, che non è poi sbagliato in assoluto.

Più concretamente, sono tornati di moda i rifornimenti ‘timidi’. Lo dicono gli stessi benzinai, soprattutto quando raccolgono la cartamoneta dalle macchine del ‘self’.

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Le banconote da 50 euro sono scomparse. Al loro posto, pile di cartamoneta da 5, 10 e 20 euro. Qualcosa andrà fatto, perché la spirale dell’aumento dei carburanti, si porta dietro tutta la filiera del commercio, ma anche tutto il mercato dell’auto, che ha vissuto due anni da incubo, con una flessione del 25 per cento nel 2020 e nel 2021 rispetto al 2019.

Un’accelerazione significativa sulle immatricolazioni delle auto elettriche (o ibride), sembra una utopia. Del resto, se non si hanno i soldi per comprare il carburante, non si hanno nemmeno i soldi per un investimento, oggi, ancora poco conveniente, com’è quello dell’auto elettrica. Le prime ipotesi sono allora legate alla sterilizzazione dell’Iva sui carburanti.

Ma, appunto, sono ipotesi. E, nel frattempo, i prezzi alla pompa di oggi, non saranno quelli di domani.