Biennale del mosaico al Mar, anche un disegno di Leonardo

L’opera rappresenta una creatura simile al ‘Mostro di Ravenna’ , come sottolinea il curatore. Daniele Torcellini. In esposizione dall’8 ottobre anche opere di Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi

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Un disegno di Leonardo al Mar. Sarà tra le opere della mostra Prodigy Kid, curata da Daniele Torcellini, in programma dall’8 ottobre all’8 gennaio, nell’ambito della Biennale di mosaico contemporaneo. Rappresenta una creatura ibrida, molto simile al ‘Mostro di Ravenna’, figura leggendaria descritta dallo speziale fiorentino Luca Landucci nel ’500.

Un personaggio non conosciutissimo, un ibrido tra umano e animale, inteso all’epoca come presagio della sanguinosa battaglia che si sarebbe combattuta di lì a poco tra la Lega di Cambrai e la Lega Santa. Il disegno, ora parte del Codice Atlantico della Biblioteca Ambrosiana di Milano, ha caratteristiche simili alla figura ravennate, secondo un’iconogragia diffusa all’epoca. "Una bellissima somiglianza" la definisce Daniele Torcellini, al punto da chiederla in prestito.

A questa leggendaria figura si sono ispirati gli artisti Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi, principali protagonisti della mostra, per una serie di opere realizzate per l’occasione. Il curatore Torcellini, coerente con il taglio internazionale che aveva caratterizzato l’esposizione di Chuck Close nel 2019, continua a focalizzarsi su mosaico e sperimentazione. "Pivi e Cavaliere – spiega – che da tempo lavorano come collettivo, hanno soddisfatto le mie esigenze curatoriali con la loro capacità di mettere insieme più linguaggi, dalle installazioni ai mosaici, alla scultura, alle arti performative. C’è una tendenza a legittimare, quasi giustificare la presenza del mosaico nell’arte contemporanea, in questa mostra no, si dà per acquisito. Il lavoro dei due artisti, Pivi si è formato artisticamente in questa città, dà la possibilità di guardare al mosaico partendo da Ravenna".

Il disegno di Leonardo è in mostra accanto ad altre opere antiche in un dialogo continuo tra passato e presente, tipico di Pivi e Cavaliere. "L’idea di ispirarsi a questa figura – conclude Torcellini – è nata da un confronto con gli artisti. Ravenna ha una leggenda significatica, ma non identitaria, perfetta per Cavaliere e Pivi che tendono a guardare testimonianze minori, a percorrere sentieri poco battuti, da cui prendere lo spunto anche per una ridefinizione del passato". La mostra comprende anche due sezioni con lavori realizzati autonomamente dai due artisti.

a.cor.