
I soccorsi della piccola, quella domenica 25 giugno di due anni fa
Potrebbero scegliere il rito abbreviato, qualora rinviati a giudizio, i genitori di Isabel, la bambina di sette anni morta per annegamento in seguito a un bagno in mare il 25 giugno 2023 a Lido di Classe. Padre e madre, residenti a Reggio Emilia, sono accusati di omicidio colposo e ieri, davanti al Gup Andrea Galanti, si è aperta l’udienza preliminare, subito rinviata. Difesi dall’avvocato Silvia Subini, i genitori rischiano il processo dopo che la procura, due anni dopo la tragedia, ha chiesto per lentrambi il processo.
Quel giorno, una domenica mattina di inizio estate, la piccola Isabel si trovava in vacanza con la famiglia sulla spiaggia libera di Lido di Classe. Il mare era agitato, con onde alte circa mezzo metro e bandiera rossa esposta, segnale inequivocabile di pericolo. Secondo la ricostruzione della Capitaneria di Porto, basata sulle testimonianze raccolte, Isabel era in acqua insieme al cuginetto, mentre il padre era poco più avanti. All’improvviso, i bambini si trovarono in difficoltà a causa della forza delle onde. Il genitore si tuffò subito per soccorrerli, riuscendo a raggiungere il cuginetto, ma Isabel fu sopraffatta dall’acqua.
Quando la bambina fu riportata a riva, era priva di conoscenza e in arresto cardiocircolatorio. Nonostante i tentativi disperati di rianimazione da parte di un medico e un operatore del 118, entrambi presenti per caso sul posto, la situazione apparve subito critica. Trasportata d’urgenza in ospedale, prima a Ravenna poi a Bologna, Isabel era deceduta successivamente nel reparto di rianimazione. L’autopsia confermò l’annegamento.
Un aspetto tecnico dell’inchiesta riguarda l’uscita di scena del curatore speciale nominato dalla procura per tutelare la bambina mentre era ancora ricoverata in Rianimazione. I Servizi Sociali di Ravenna, rappresentati dall’avvocato Christian Biserni, erano stati incaricati di proteggerne gli interessi poiché i genitori risultavano già indagati.