Ravenna, bimba di 18 mesi in ospedale dopo aver ingerito hashish. Arrestato il padre

La piccola ha trovato una barretta di droga in casa

L’ospedale di Ravenna (foto Corelli)

L’ospedale di Ravenna (foto Corelli)

Ravenna, 23 maggio 2018 - Una bimba di 18 mesi è stata portata lunedì mattina in ospedale a Ravenna in seguito a sospetta intossicazione da droga legata alla ingestione di parte di una barretta di hashish trovata in casa. Il padre è stato poi arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio (62 grammi di hashish) e lesioni personali come conseguenza di altro reato. 

La bimba, dopo 24 ore di osservazione in Terapia intensiva, sta meglio: la sua prognosi è stata sciolta ma dovrà passare qualche altro giorno in ospedale. A dare l'allarme per quanto accaduto è stato il posto di polizia interno all'ospedale. Dalle conseguenti verifiche finora eseguite dalla Squadra Mobile è emerso che, mentre l'uomo si trovava al telefono, la bambina è riuscita a raggiungere la scatola dentro alla quale si trovava l'hashish. Quando l'uomo si è accorto che mancava una barretta, ha deciso di accompagnare la bimba in ospedale.

Gli inquirenti, coordinati dal pm di turno Silvia Ziniti, hanno poi trovato metà della barretta, ipotizzando che la bimba potesse avere masticato l'altra metà. Di fatto frammenti di hashish sono stati trovati attorno ai pochi dentini della piccola, risultata inoltre positiva ai cannabinoidi. I genitori, entrambi italiani e residenti a Ravenna, non hanno precedenti.

Il padre è stato arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio e lesioni personali come conseguenza di altro reato. Davanti al gip Antonella Guidomei, l'uomo si è in buona sostanza assunto le proprie responsabilità, parlando di attimi di terrore quando ha realizzato che la figlia potesse avere masticato una barretta di hashish. A quel punto, sebbene la bimba fosse cosciente, ha specificato di avere deciso di portarla immediatamente in pronto soccorso ben sapendo le conseguenze alle quali sarebbe andato incontro. L'arresto è stato convalidato e l'uomo, prima ai domiciliari, ha ottenuto l'obbligo di firma.